Aeroporto dello Stretto, nel giorno della protesta si svegliano Oliverio e Falcomatà

Appena qualche ora prima la protesta organizzata dalla cittadinanza che aveva usato toni forti contro l’assenza delle istituzioni. Poi la nota congiunta del presidente della giunta regionale e del primo cittadino che hanno garantito il massimo impegno per salvare lo scalo
di Riccardo Tripepi
20 novembre 2016
09:28

Ancora un segnale di sinergia tra il governatore Mario Oliverio e il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà. Dopo l’annuncio dello stanziamento da 100 milioni per la realizzazione della metropolitana di superficie, arrivato appena qualche giorno fa, adesso è toccato all’aeroporto dello Stretto che attraversa una crisi senza fine, dopo il fallimento della Sogas e le minacce di abbandono da parte di Alitalia.

 


Il presidente della giunta regionale e il primo cittadino hanno garantito il massimo impegno per salvare lo scalo e tutelare il diritto alla mobilità dei reggini. Due in particolare le notizie buone per il Tito Minniti: la prima è che Oliverio ha garantito che renderà presto disponibili i 900mila euro a suo tempo stanziati per consentire ai Curatori fallimentari la prosecuzione dell’esercizio provvisorio. La seconda è che l’interlocuzione con Alitalia ha aperto nuovi spiragli che potrebbero fare in modo che la compagnia non lasci lo scalo.

 

La singolarità sta nel fatto che la nota congiunta è arrivata proprio nel giorno di una manifestazione di protesta organizzata dalla cittadinanza che, appena qualche ora prima, aveva usato toni forti contro l’assenza delle Istituzioni in una partita così delicata per la nascente Città Metropolitana.

 

«Il tema dei trasporti e la specifica situazione dell’Aeroporto dello Stretto sono in cima alle priorità politiche ed amministrative della Regione, della Città Metropolitana e del Comune di Reggio». Hanno dichiarato Oliverio e Falcomatà che hanno ricordato tutti gli interventi compiuti nel recente passato.


«In questi mesi abbiamo lavorato, all’insegna del dialogo e della collaborazione istituzionale, con l’obiettivo di scongiurare l’ipotesi di chiusura. Purtroppo abbiamo trovato una società decotta, che non a caso il Tribunale aveva dichiarato fallita».

 

«Contestualmente – ha aggiunto il Governatore Oliverio - abbiamo investito attraverso la rimodulazione dei fondi comunitari ben 11 milioni di euro per garantire gli interventi necessari sull’aerostazione e sulla sicurezza, deliberando inoltre risorse per 940 mila euro che, in collaborazione con i Commissari nominati dal Tribunale, stiamo rendendo disponibili al fine di garantire la gestione ordinaria dello scalo sino alla definizione della gara in corso presso l’Enac».


«L’altra grande partita si è giocata con Alitalia – prosegue la nota congiunta - con un intervento differenziato rispetto all’interlocuzione territoriale sulla vicenda Sogas. Ci siamo attivati con il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio, affinché la compagnia riveda il suo proposito di abbandonare il Tito Minniti e abbiamo sollecitato Enac a chiudere al più presto la procedura di gara, per l’individuazione di una nuova società di gestione, ovviamente nel rispetto delle procedure di legge».

 

La stoccata finale è per chi starebbe remando contro (i cittadini? altre correnti politiche?) «Riteniamo inutili e dannose - concludono Oliverio e Falcoamtà - le azioni che puntano a dividere anziché unire. Facciamo appello a tutte le forze politiche ed istituzionali, territoriali e nazionali, affinché Reggio Calabria e la Calabria affrontino in maniera unitaria questa delicata fase». Di sicuro loro due sul futuro dell’aeroporto si giocano parecchia della loro credibilità.


Riccardo Tripepi

Giornalista
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