Alitalia lascia Reggio, Bruno Bossio: «Pretestuose le ragione addotte dall’amministratore delegato»

La deputata sull’interruzione dei voli della compagnia dall’Aeroporto dello Stretto: «Nell'in-contro previsto con Delrio sarà anche verificata la possibilità, già avanzata dal presidente Oliverio, di imposizione di oneri del servizio pubblico sulla rotta Reggio Calabria-Roma e viceversa»
di Redazione
10 marzo 2017
12:54

«Ho chiesto al presidente on. Michele Meta l'audizione, in commissione Trasporti della Camera dei deputati, dell'amministratore delegato di Alitalia. Sono, infatti convinta che le vere ragioni per le quali la compagnia aerea decide di abbandonare Reggio Calabria, non sono quelle addotte dall'amministratore delegato Cramer Ball».

 


È quanto afferma la deputata Enza Bruno Bossio. «La scelta di ritirarsi dall'aeroporto dello Stretto è sottesa nella proposta del nuovo piano industriale dell'azienda. Il bilancio di Alitalia, in rosso ormai da molti anni, ha registrato nel 2016 una perdita secca di 500 milioni di euro. Le perdite che denuncia l'Ad Cramer Ball su Reggio Calabria costituiscono solo l'1% del monte complessivo.

 

Il piano predisposto dall'attuale management aziendale prevede una riduzione dei costi di circa 200 milioni di euro per quest'anno, fino a 250 milioni per il 2019. Per raggiungere questi obiettivi si punta sulla cancellazione di alcune rotte interne e sulla riduzione di 2000 dipendenti, di cui circa l'80% sarebbe personale impiegato a terra.

 

La scelta di abbandonare Reggio Calabria va contrastata, dunque, e messa in discussione, nell'ambito della trattativa che da oltre un mese è stata avviata tra i vertici aziendali e i ministri Del Rio e Calenda in rappresentanza del Governo, nel merito del piano industriale.

 

Solo qualche settimana addietro – continua - il ministro Calenda ha opportunamente ammonito che "Alitalia è gestita male e le colpe non debbano ricadere sui lavoratori". Ancor di meno, aggiungiamo noi, su quei territori verso i quali l'azienda ha tenuto un atteggiamento vessatorio a carico dei cittadini.

 

Chi strumentalizza questa vicenda per polemiche da cortile,quindi, fa solo un favore ad Alitalia che ovviamente trarrebbe grande vantaggio da una rappresentanza istituzionale e sindacale intenta a beccarsi come "i polli di Renzo". La soluzione, anche per Reggio Calabria, va dunque ricercata prima di tutto, nella rivisitazione delle strategie nazionali aziendali di Alitalia.

 

In ogni caso la Calabria non può essere ricattata da Alitalia, anzi l'Ad Cramer Ball si pronunci im-mediatamente sulle disponibilità e le proposte che da tempo ha messo in campo il presidente Mario Oliverio.

 

La Regione in questi mesi non solo è intervenuta perché la Sogas non interrompesse i servizi ae-roportuali, ma ha anche offerto la possibilità ad Alitalia di ridurre i costi di gestione attraverso varie iniziative a partire dal bando, già pubblicato ufficialmente in pre informativa, per supportare le compagnie che agiscono con nuovi voli o potenziamenti di quelli esistenti anche nell’aeroporto di Reggio Calabria. Nell'incontro previsto mercoledì al Ministero dei trasporti sarà anche verificata la possibilità, già avanzata dal presidente Oliverio, di imposizione di oneri del servizio pubblico sulla rotta Reggio Calabria-Roma e viceversa. Se su questo versante – conclude la Bossio - dovesse permanere il silenzio assordante di Alitalia sarebbe ancora più manifesta la pretestuosità della condotta mana-geriale aziendale».

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