Un canale veloce tra la Sibaritide e l'autostrada A2. Apre la nuova Statale 534 - VIDEO

Ora, però, la vera sfida è far partire i lavori per il Megalotto 3 della Statale 106 (Sibari-Roseto) e per questo sono scesi in piazza i sindacati confederati

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di Marco  Lefosse
11 agosto 2018
13:28

Da ieri la Sibaritide è più vicina all’Italia e all’Europa. È stata aperta al traffico la nuova Statale534, un’opera strategica, che collega l’Autostrada A2 del Mediterraneo con lo svincolo di Sibari e quindi con la costruenda Statale 106. 14 chilometri di comodo tappeto d’asfalto a quattro corsie da percorrere in poco meno di 10 minuti. I lavori, partiti nel 2011 e consegnati nei giorni scorsi, sono costati circa 130 milioni di euro e sono stati realizzati totalmente con fondi nazionali e senza contributi regionali – come si precisa in una nota di Anas. L’opera ha rappresentato un reale adeguamento della statale, alla categoria B, per come definita dal Codice della Strada, e quindi un strada a doppia carreggiata, ciascuna con doppia corsia per senso di marcia, separate da spartitraffico, oltre all’adeguamento, ai fini della sicurezza, di tutti gli svincoli stradali presenti lungo la tratta e alla realizzazione di nuovi cavalcavia, complanari e strade rurali.

i lavori del Megalotto 3 della Statale 106 Sibari-Roseto

Sul progetto resta il timido ma preoccupante “niet” dei parlamentari 5 stelle della Sibaritide che hanno chiaramente fatto intendere di non gradire il tracciato della nuova strada. Una volontà, però, che contrasta con quella della maggioranza della popolazioni, del mondo dell’associazionismo e dei sindacati confederati. Questi ultimi impegnati in una capillare campagna di raccolta firme per chiedere al governo l’immediato avvio dei lavori di un’opera che può rappresentare sviluppo, benessere e progresso.


Cgil-Cisl-Uil chiedono l’apertura immediata dei cantieri

«Stiamo chiedendo alla gente – dicono Giuseppe De Lorenzo, segretario territoriale della Fillea-Cgil, Franco Ventarola della segreteria regionale Filca Cisl, ed il segretario regionale della Feneal Uil, Bruno Martire – di manifestare e istituzionalizzare il loro dissenso verso qualsiasi ipotesi di frenare o rivedere il progetto della nuova Statale 106 Sibari-Roseto, consapevoli che fermare oggi i cantieri significa dire addio per sempre all’ammodernamento di questo tratto di strada nonché dei successivi progetti che dovranno vedere il raddoppio della SIbari-Corigliano-Rossano-Crotone».

«Una battaglia di oltre un ventennio»

«Dopo circa un ventennio di battaglia – ribadiscono i sindacalisti – finalmente la Calabria potrà essere collegata al resto d’Italia grazie proprio all’avvio dei lavori del terzo megalotto che prevedono, tra l’altro, un investimento di 1,3 miliardi di euro che significano lavoro, benessere e sviluppo per tutto il prossimo decennio in questo territorio». Insomma, una macchina pronta a partire ma che rimane con le chiavi nel quadro, attendendo che il governo inneschi l’accensione del motore. «Cosa si attende?» si chiedono i sindacati confederati.

«Atteggiamenti lesivi del territorio»

«Purtroppo – dicono - nelle scorse settimane la realizzazione dell’infrastruttura, considerata da tutti strategica e fondamentale è diventata oggetto di una manifestazione di protesta, mirata alla rivisitazione dell’intero progetto. Un’azione - precisano – che sono lesive del territorio e dell’intera regione ». Questo è quello rimarcano Cgil-Cisl-Uil mentre, nei giorni scorsi, a riguardo, l’associazione Basta Vittime sulla Statale 106 era andata giù ancora più dura, insinuando interessi personalistici e forse anche elettorali dietro la presa di posizione (di chiusura nei confronti dei lavori del megalotto 3) assunta dalla deputazione sibarita del movimento cinque stelle.

Giornalista
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