Roggiano Gravina celebra il peperone, l'ortaggio calabrese punta al dop

Tipico della tradizione culinaria nostrana, per la sua valorizzazione è stata promossa una due giorni con approfondimenti e degustazioni

 

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di Redazione
19 settembre 2018
13:36

Tutelato dal marchio Igp (indicazione geografica protetta) e dalla De.co (denominazione comunale di origine) il peperone roggianese è molto apprezzato dai buongustai e punta ad ottenere anche la denominazione di origine protetta. È un ortaggio tipico del territorio di Roggiano Gravina (Cs) e per celebrarlo è stata dedicata una due giorni, la "Festa del Peperone Roggianese" giunta alla undicesima edizione promossa dal Comune con il patrocinio di regione Calabria, provincia di Cosenza, Gal Valle del Crati e dalle strutture provinciali di Confagricoltura, Coldiretti e Cia (agricoltori italiani). 

 


La due giorni, incentrata sul rinomato ortaggio, ha proposto sia incontri di approfondimento sullo stato della coltivazione e della distribuzione del peperone, con la partecipazione di figure istituzionali e dei rappresentanti dei coltivatori, sia momenti di intrattenimento con musica, spettacoli e di degustazione dei piatti preparati a base di peperone. Nella prima giornata si è tenuto il convegno "L'agricoltura del domani: innovazione e nuovi orientamenti tecnici, gestionali ed economici per il peperone roggianese" alla presenza del sindaco di Roggiano Gravina, Ignazio Iacone e dei presidenti provinciali di Confagricoltura, Paola Granata; Cia Calabria nord, Luca Pignataro e di Coldiretti, Franco Aceto.

 

Presenti, inoltre, il presidente del Consorzio del Peperoncino della Valle dell'Esaro, Pietro Serra, la consigliera nazionale dell'Ordine degli agronomi, Lina Pecora, il presidente regionale dell'Ordine degli agronomi e dottori forestali della Calabria, Francesco Cufari e del consigliere regionale delegato all'Agricoltura, Mauro D'Acri. Il peperone roggianese, è stato detto nel corso dell'iniziativa, «costituisce una delle produzioni agroalimentari d'eccellenza di tutto il territorio della Valle dell'Esaro e del Fullone. A rendere particolare questo ortaggio, oltre alle qualità gastronomiche, ci sono anche le caratteristiche ambientali e climatiche dei luoghi di produzione e, nondimeno, anche le tecniche di coltivazione utilizzate».

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