Regione Calabria

Csa-Cisal: «Occhiuto chiede conto dei dipendenti che lavorano nelle sedi decentrate. Giusto fare chiarezza»

Il sindacato sull'azione del presidente della Giunta: « Azione sacrosanta a patto che non si spari nel mucchio in maniera indiscriminata»

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di Redazione
20 dicembre 2022
09:47

«Quanti sono i dipendenti regionali che prestano la propria attività lavorativa nelle sedi periferiche? Negli ultimi anni c’è stata qualche anomalia nelle autorizzazioni che hanno consentito ad alcuni dipendenti di lavorare non nella Cittadella regionale?». A queste domande è il sindacato Csa-Cisal, che attraverso una nota precisa che «non può che appoggiare l’intenzione del presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, di fare chiarezza su questo tema. Azione sacrosanta a patto che non si spari nel mucchio in maniera indiscriminata. Nelle sedi periferiche troverà infatti tanti dipendenti che svolgono l’attività lavorativa con diligenza e impegno e non sarebbe giusto demotivarli».

La missiva di Occhiuto che chiede contro ai dirigente generali dei dipartimenti

«Partiamo dai fatti - scrive il sindacato Csa-Cisal-. Il presidente Occhiuto, con una missiva del 14 dicembre 2022, indirizzata ai dirigenti generali dei dipartimenti e ai dirigenti delle strutture equiparate, ha chiesto con urgenza: “Un prospetto che individui l’elencazione del personale rispettivamente assegnato (anche in comando o in utilizzo) e la relativa sede di servizio. Nel prospetto dovrà essere esplicitata, per ciascuna risorsa umana assegnata, l’autorizzazione eventualmente concessa a svolgere la prestazione lavorativa, anche parzialmente e per quanti giorni alla settimana, in sedi esterni alla Cittadella regionale. Le informazioni fornite - si legge nella comunicazione firmata dal presidente - saranno oggetto di successivo approfondimento, anche per mezzo dei sistemi informatici in uso all’Amministrazione regionale e del data-base del competente dipartimento”».
 
«È bene - fa notare il sindacato - che al presidente siano date delle risposte in tempi celeri in modo da avere un quadro chiaro sulla distribuzione delle risorse umane dell’Amministrazione. Alla luce del recente regolamento sulla riorganizzazione della struttura della Giunta regionale, non si possono tollerare zone d’ombra o situazioni ambigue. Se il presidente ha inviato una comunicazione del genere evidentemente ci sarà qualcosa da approfondire, tuttavia è sempre bene procedere con sobrietà e cautela perché è evidente che non si può generalizzare ma semmai individuare e correggere le poche storture».

Occhiuto chiese di sospendere i nulla osta ai trasferimenti nelle sedi decentrate

«Proprio sulla distribuzione del personale nelle sedi periferiche - continua la nota del sindacato autonomo -, dobbiamo riconoscere che fin dal suo insediamento il presidente Occhiuto è stato lineare e coerente. Già il 30 ottobre del 2021 aveva scritto all’allora dirigente generale del Personale di “poter disporre, attraverso precisa indicazione da trasferire a tutti i dipartimenti, la temporanea sospensione di ogni provvedimento e/o nulla osta di trasferimento di personale presso le sedi decentrate”. In conseguenza di tale comunicazione, il dg pro tempore del Personale, in data 2 novembre 2021, scrisse a tutti i dirigenti apicali della Regione disponendo: “nelle more di una riorganizzazione della distribuzione territoriale del personale, di sospendere ogni provvedimento e/o nulla osta di trasferimento nelle sedi decentrate”».

Csa-Cisal favorevole alla distribuzione del personale regionale ma senza generalizzare

«Non sappiamo con esattezza - afferma il sindacato Csa-Cisal - cosa sia effettivamente accaduto da quella comunicazione di oltre un anno fa. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre evidenziato la necessità di una distribuzione dei dipendenti regionali improntata ai criteri dell’efficienza e del buon andamento della Pubblica Amministrazione evitando favoritismi o sprechi di risorse (finanziarie e di capitale umano) pubbliche. Siamo convinti delle buone intenzioni del governatore - conclude il sindacato - per questo non possiamo che appoggiare una puntuale ricognizione del personale impiegato nelle sedi regionali decentrate e se del caso una più efficace distribuzione dello stesso. Tuttavia è importante che non ci siano operazioni sommarie, perché siamo convinti che la maggior parte dei lavoratori impiegati nelle sedi periferiche vada valorizzato e incentivato».

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