«L’agricoltura calabrese in ginocchio»

È quanto afferma in una nota Rodolfo Cuda, ex primo cittadino di Pianopoli: «Sarebbe importante che chi di dovere si attivasse ad affrontare i problemi con più cognizione di causa anche perché ormai è rimasto uno dei pochi settori trainanti sotto l'aspetto economico»
20 gennaio 2017
10:38

«L’agricoltura calabrese ormai versa in uno stato comatoso mai visto. Vero è che, mai questo settore ha navigato in acque tranquille, molteplici sono i motivi di crisi in cui esso versa, fra gli altri: il tempo, le calamità, il mercato».

 


È quanto afferma in una nota Rodolfo Cuda, ex primo cittadino di Pianopoli. «Il problema atavico comunque è sempre stato il mercato fresco e l’incidenza del costo dei trasporti troppo esoso per raggiungere i mercati più favorevoli situati sempre nelle grosse città: Napoli, Roma, Firenze, Milano, Genova, Torino ecc. Per non parlare di quelli del nord Europa, lo ho sempre sostenuto e sostengo che, l'assessore all'agricoltura che risolverà questo problema, sarà colui che avrà dato il più significativo aiuto all'agricoltura Calabrese a risollevarsi dallo stato di crisi in cui versa, a costui (se mai ve ne sarà qualcuno) il mondo agricolo gli tributerà riconoscenza eterna.

 

La regione Sicilia – continua - ha una legge che va in questa direzione, la quale contribuisce al pagamento di una quota parte in misura del 20% del costo dei trasporti ai produttori agricoli sin dal lontano 1986.

 

Altro importante intervento sarebbe quello di utilizzare le vie del mare, utilizzando i porti di: Vibo Valentia, Gioia Tauro, Crotone , Sibari ,per poter raggiungere Napoli, Livorno, Genova, Rimini, Ravenna, Venezia. Pensate che si potrebbero abbattere i costi di trasporto di un buon 60%.

Se solo pensiamo che, un Kg di frutta Calabrese – prosegue Cuda - ha un costo aggiuntivo in più di circa 0,20 centesimi di Euro, capite benissimo che mai e poi mai potremo essere concorrenziali con i produttori del centro Italia se ci riferiamo ai mercati nazionali, peggio ancora se facciamo riferimento a quelli del Nord Europa.

 

Fra i molteplici problemi, vanno elencati tutti quelli della burocrazia,(non li ho messi per ultimo in quanto ad importanza ma bensì perché necessitano di un'analisi particolare)tutto ciò che nel mondo è di semplice soluzione, in Calabria assume carattere straordinario, un esempio? Il rilascio delle autorizzazioni ad approvvigionarsi del carburante agricolo agevolato .Non credo che sarà possibile per i poveri e tartassati produttori agricoli accedere all'utilizzo del carburante agevolato stante la complessità dell'iter da seguire e la farraginosità della documentazione da esibire, tant'è vero che, ogni produttore agricolo deve munirsi delle autorizzazioni per il prelievo dell'acqua per irrigare dai corsi d'acqua (e ci potrebbe pure stare),ma non si riesce a capire come può un piccolo produttore esibire la SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività) che è giusto e sacrosanto ci sia in dotazione se prelevi acqua da un pozzo o da una presa forzata cemento, non riesco a capire la SCIA di una sorgente d'acqua esistente da tempo immemore , ovvero da secoli.

 

Sarebbe importante, in conclusione che, chi di dovere si attivasse ad affrontare i problemi del comparto agricolo con più cognizione di causa anche perché ormai è rimasto uno dei pochi settori trainanti sotto l'aspetto economico, nonostante gli enormi sacrifici affrontati tutti i giorni dai nostri coltivatori, ai quali va tutto il mio plauso».

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