Vertenza lavoratori vigilanza privata, la Filcams Cgil annuncia lo sciopero

Si è concluso con un nulla di fatto in Prefettura il tentativo di conciliazione tra i rappresentanti sindacali e l'istituto di vigilanza diurna e notturna di Catanzaro

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di Rossella  Galati
19 ottobre 2018
16:14

Si è da poco concluso, e con esito negativo, il tentativo di conciliazione tra i rappresentanti sindacali della Filcams Cgil Calabria, con in testa il segretario generale Luigi Scarnati, e l'Istituto di Vigilanza Privata diurna e notturna di Catanzaro, presso la Prefettura del capoluogo in merito alla vertenza che riguarda centinaia di lavoratori che operano all'interno di diversi enti pubblici e privati, tra questi Inps regionale, Sacal, Regione Calabria, Aziende Sanitarie di Vibo e Crotone, Eni, Tribunale di Vibo Valentia.

 


I rappresentanti sindacali nel corso dell'incontro, presieduto dal viceprefetto Lucia Iannuzzi, oltre a chiedere un tavolo con tutti i soggetti coinvolti, hanno lamentato ancora una volta «la permanenza dei ritardi nella erogazione salariale e la violazione delle norme contrattuali in merito al godimento dei riposi e delle ferie maturate e non godute, nonché riguardo la retribuzione del lavoro straordinario».

 

La Filcams ha dunque chiesto di sollecitare l'azione dell'Ispettorato del lavoro di Catanzaro, che ha già ricevuto diverse denunce da parte di lavoratori, così come avvenuto anche a Cosenza, Crotone e Vibo. L'Istituto, rappresentato dall'avvocato Greco, ha fatto presente che «il debito complessivo nei confronti dei dipendenti ammonta a circa un milione di euro che l'Azienda conta di poter ripianare entro dicembre 2018, in attesa che le procedure esecutive avviate nei confronti dell'Istituto da parte di alcuni lavoratori, che hanno comportato la indisponibilità di circa 2,5 milioni di euro, vengano definite». Dunque, non ritenendo esaustive le comunicazioni da parte dell'Azienda,la FilcamCgil ha reso noto di voler avviare la procedura di indizione dello sciopero secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di servizi pubblici essenziali, per garantire i diritti negati ai lavoratori. Data e ora verranno definiti nel corso di una assemblea che si svolgerà nei prossimi giorni.

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