Dopo la notizia

Le “cartelle dei poveri” sono una farsa della politica: «Il Sud non può permettersi la rottamazione»

Su LaC Tv il vice presidente di Confesercenti Calabria Claudio Aloisio e il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo hanno chiarito i margini di un provvedimento nazionale che gli Enti in difficoltà finanziarie non possono assecondare

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di E. D. G.
1 febbraio 2023
16:25
Un frame della puntata
Un frame della puntata

«Era chiaro sin dall’inizio che il Sud non si sarebbe potuto permettere la rottamazione delle cartelle esattoriali da mille euro, a differenza dei Comuni del Nord che non hanno i problemi di bilancio di quelli meridionali. Insomma, ancora una volta ci sono due Italie: quella dei ricchi e quella dei poveri».

Spazza via ogni ipocrisia il vice presidente vicario di Confesercenti Calabria, Claudio Aloisio, intervenuto a Dopo la notizia, l’approfondimento quotidiano di LaC Tv oggi dedicato alla rottamazione delle cartelle esattoriali e alla povertà crescente. In studio, con il conduttore Pasquale Motta, c’era il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (gruppo Misto).


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Le “cartelle dei poveri”, come le definisce Motta, rappresentano una spada di Damocle sulla testa di migliaia di famiglie infiacchite dalla crisi economica. Vecchie multe non pagate, magari il bollo auto non versato o la spazzatura non pagata. Storie di ordinaria e piccola evasione che risalgono al periodo 2000-2015.

Eppure, a cominciare dalla Regione Calabria, molti Comuni non aderiranno alla rottamazione prevista nell’ultima Finanziaria. Il motivo è paradossale. «Anche se si tratta per la maggior parte di crediti inesigibili, somme che in realtà gli Enti non incasseranno mai - spiega Lo Schiavo -, non possono permettersi di rinunciare a queste poste da inserire in bilancio, altrimenti i conti non tornerebbero più e le passività avrebbero il sopravvento».

Insomma, una beffa. Dietro la quale si cela anche un’ipocrisia politica.

«La montagna ha partorito il topolino - prosegue Lo Schiavo -. Il centrodestra in campagna elettorale aveva puntata molto sulla cosiddetta “pace fiscale”, ma nella legge di bilancio non c’è nulla di tutto questo. L’unica norma interessante era proprio la rottamazione delle piccole cartelle esattoriali emesse dal 2000 al 2015. Stiamo parlando di ben 23 anni fa. Comunque si tratta di piccoli importi che gravano sulle famiglie più povere. Ma alla fine si è scoperto che era solo fumo negli occhi, perché la norma lascia la possibilità agli enti locali di aderire o meno e, ovviamente, chi non se lo può permettere non lo fa».

Ad evidenziare l’aspetto politico è stato lo stesso Motta, che ha sottolineato come il condono fiscale sia stato il cavallo di battaglia soprattutto della Lega. Nei fatti, però, molti resteranno delusi. Intanto, le condizioni economiche delle famiglie calabresi e meridionali in generale, peggiorano. Le previsioni sono fosche: 600mila nuovi poveri al Sud nei prossimi mesi.

«La povertà è da sempre un problema in Calabria - afferma Aloisio – ma adesso la situazione sta peggiorando ulteriormente. In Calabria il 35 % delle famiglie usa l’80% del proprio budget per spese insopprimibili (energia e generi alimentari alimenti). Attualmente 800mila calabresi, circa 40 % della popolazione, già vive a rischio povertà. In tutto il Sud si stima che ci saranno presto altro 600mila poveri e una parte di questi sarà calabrese, aggravando un quadro che è già preoccupante».

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