Ndrangheta, il vescovo di Locri agli imprenditori: 'Meglio fallire, che finire dagli usurai'

Omelia 'impegnata' per il vescovo di Locri monsignor Oliva, che disegna il suo sogno: una Calabria senza mafia, senza usura, prospera e felice.
di redazione
1 dicembre 2014
06:06

Gerace (RC) - "Che bello sarà quel giorno, quando anche nella nostra terra le armi taceranno per sempre, e sarano trasformate in strumenti di pace e di lavoro". Il vescovo Oliva disegna chiaramente il suo sogno di una Calabria diversa, nel corso dell'omelia pronunciata durante la messa nella cattedrale di Gerace, in occasione dell'inizio della novena della festa dell'Immacolata. Quando "sulle strade, anche della Locride, non sarà più versato del sangue, quando scompariranno definitivamente le armi dell’odio, delle divisioni, dei particolarismi, e non si consumeranno più vendette mafiose. Ci sia consentito  - ha aggiunto - sognare questo per amore della nostra terra. Come anche sperare in una ripresa economica che porti lavoro e serenità a tante famiglie. L’amarezza più grave in questi primi mesi l’ho provata quando non sono stato in grado di rispondere alle richieste di aiuto».


Si rivolge anche agli imprenditori, con parole anche dure. "Maria Immacolata venga incontro a quanti, per la loro situazione debitoria, sono sull'orlo del fallimento, facili a cadere nelle tentazioni degli usurai -ha aggiunto -una cosa è certa: meglio fallire che finire in preda agli usurai, perdendo la pace, la dignità, la famiglia. Ma a nessuno venga meno la speranza".


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