Por 2014-2020, Ue richiama la Calabria

Sono 238 le osservazioni che i commissari europei fanno alla Regione sulla stesura del Por 2014-2020. È in ritardo ed è incompleto
di Redazione
23 aprile 2015
09:59

Sono ben 238 le osservazioni che la commissione europea ha fatto del Programma operativo regionale, il POR 2014-2020, cofinanziato con il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) con il Fondo sociale europeo (Fse). Tra i rimproveri che la Commissione fa alla Calabria c’è la coerenza del Por e l’assenza di una analisi delle condizioni socio-economiche della Calabria, la cosiddetta analisi swot.

 


“Il documento – scrive la Commissione su la parte che riguarda il Fers– non fornisce elementi sufficienti a spiegare come le diverse aree d'intervento e le misure selezionate contribuiranno agli obiettivi”.

 

“Senza analisi swot, specificano da Bruxelles - non è possibile «realizzare la necessaria concentrazione sugli obiettivi tematici e sulle priorità di investimento funzionale ad un utilizzo ottimale della dotazione finanziaria a disposizione”.

 

I rimproveri arrivano anche per quanto riguarda la programmazione delle risorse del Fse . “Il PO richiede un ulteriore impegno redazionale per rafforzare la concentrazione tematica e razionalizzare la strategia globale. La logica d'intervento è in molti casi poco chiara o debole”.

 

Particolari lamentele sono state lamentate dall’ Europa per quanto riguarda i controlli. “Considerato che in certi casi – si legge nella nota della Commissione – l'autorità di gestione può essere beneficiaria degli interventi, il programma operativo deve fornire informazioni precise sull'indipendenza funzionale e la separazione di funzioni tra gestione/attuazione del programma e le Autorità di controllo e di Audit”.

 

Senza considerare che le bacchettate maggiori arrivano per un settore delicato in Calabria, i rifiuti. “Aggiornamento del piano di gestione dei rifiuti – scrivono – non è conforme alla direttiva 2008/98/CE”. Per quanto riguarda, infine, il porto di gioia tauro, i commissari ricordano: “La Regione ipotizza la possibilità di definire una zona franca per il porto di Gioia Tauro. Qualsiasi regime di agevolazione dovrà essere coerente con le regole sugli aiuti di Stato e i relativi obblighi di notifica”.

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