Reddito di cittadinanza, province calabresi in pole position

Secondo l’analisi del Sole 24 Ore è il territorio di Crotone quello dove si concentra la più alta percentuale di potenziali beneficiari. Seguono Catanzaro, Reggio, Cosenza e Vibo Valentia, tutte nei primi 15 posti della classifica

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di Redazione
12 novembre 2018
13:45

È Crotone la provincia italiana dove maggiore potrebbe essere il numero di beneficiari del reddito di cittadinanza rispetto a totale dei residenti. Nella città calabrese, infatti, più di una famiglia su quattro (il 27,9%) ha un Isee così basso da rientrare nella rosa dei fruitori. È quanto emerge dall’analisi del Sole 24 Ore del Lunedì sugli Isee ordinari presentati in Italia nel 2016 (ultimo dato disponibile) e monitorati dal ministero del Lavoro.
Nella classifica, tutte le provincie calabresi, comunque, sono attestate nei primi 15 posti: Catanzaro, con 27.300 famiglie interessante, pari al 18,4% del totale; Reggio Calabria, 37.000 famiglie (16,9%); Cosenza, 50.000 famiglie (16,5%); Vibo Valentia, 10.000 famiglie (15,5%).

 


«All’estremo opposto della classifica – scrive il quotidiano economico -, a Bolzano, ha i requisiti solo una famiglia su 40, a Belluno e Sondrio una su 30. Secondo quanto annunciato online dal Movimento 5 Stelle, il reddito di cittadinanza sarà destinato alle famiglie con un Isee fino a 9.360 euro annui. Perciò, anche se i dettagli non sono ancora definiti – l’obiettivo è farlo con un provvedimento ad hoc –, i dati storici dell’Isee permettono già di ragionare sulla platea degli interessati. E sul riparto dei 9 miliardi stanziati dalla manovra di Bilancio 2019».

 

Secondo l’analisi, il maggior numero di potenziali beneficiari si trova in provincia di Napoli (quasi 230mila famiglie), seguita da Roma (173.200), Milano (103.600), Palermo (100.800) e Torino (95.900). Ma queste cifre vanno rapportate agli abitanti. Se a Napoli e Palermo l’incidenza supera il 20% delle famiglie residenti, a Torino e Roma è intorno al 9%, mentre a Milano non arriva al 7 %. Di fatto, le prime 34 province per frequenza degli interessati sono tutte al Sud e nelle Isole.

 

Dall’indagine condotta sull’indicatore della situazione economica equivalente, l’Isee appunto, emerge una platea di beneficiari molto vasta.
«I nuclei familiari che nel 2016 hanno presentato una o più dichiarazioni sostitutive uniche (il documento-base per il calcolo dell’Isee) - si legge sul Sole - sono 4,5 milioni in tutta Italia, per un totale di oltre 14 milioni di persone. Di queste, le famiglie con Isee inferiore a 9mila euro sono 2,5 milioni. E la stima dei potenziali beneficiari è addirittura per difetto, se si considera che la soglia annunciata è un po’ più alta (9.360 euro) e chi non ha mai presentato un Isee potrebbe farlo nel 2019 per avere il nuovo sostegno».

 

Anche considerando per intero i 9 miliardi stanziati con la manovra economica, il sostegno al reddito si traduce in una media di 293,85 euro mensili per famiglia. Meno della metà dei 780 euro indicati come obiettivo e meno dei 305 euro che rappresentano oggi il valore medio del reddito d’inclusione (governo Gentiloni). Con la differenza che quest’ultimo va a una platea sei volte più piccola (378mila famiglie).

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