Terme Luigiane: i lavoratori proclamano lo stato d'agitazione

Il personale dell'azienda si definisce preoccupato per quanto riguarda l'espletamento delle procedure della gara per l'assegnazione della concessione delle acque
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4 maggio 2018
12:58

E' stato proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori delle Terme Luigiane «La nuova stagione termale 2018 delle Terme Luigiane - spiega una nota - si è aperta da pochissime settimane con l'erogazione di tutte le cure previste dal piano sanitario calabrese e con la certezza di poter offrire anche quest'anno cure efficaci e servizi di qualità ai propri clienti. Tuttavia, le nubi sul futuro delle terme sono pesanti e il personale dell'azienda è estremamente preoccupato per quanto riguarda l'espletamento delle procedure della gara per l'assegnazione della concessione delle acque.

 


Tante preoccupazioni sono legate al fatto che il prossimo 31 dicembre avrà termine la proroga della concessione affidata alla Società Sateca Spa e la Regione Calabria non ha ancora deciso chi sarà il futuro concessionario. La nuova stagione termale e' partita con buone prospettive: restano però soltanto otto mesi alla Regione Calabria per stabilire le regole e le norme di gara per la ricerca del nuovo concessionario delle acque. Tale atto, ormai improrogabile, è indispensabile - si fa rilevare - per garantire una continuità dei servizi per la futura stagione 2019 senza alcuna interruzione, a garanzia del clienti e per la tutela lavorativa dei dipendenti delle Terme Luigiane».

 

Per una valutazione del caso si è tenuto oggi un incontro dei lavoratori delle Terme Luigiane, convocati dal sindacato Cisl, attraverso il segretario provinciale di categoria, Gerardo Calabria, con il supporto e la collaborazione del presidente dell'Associazione "Comitato di lotta lavoratori Terme Luigiane", Giuseppe Tucci. Dopo un'attenta valutazione della situazione, i presenti hanno deliberato di proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori. Hanno inoltre deciso di inviare al Presidente della Giunta regionale calabrese, Mario Oliverio, la richiesta di organizzare entro il termine di pochi giorni un incontro «finalizzato a chiarire la posizione della stessa Regione Calabria e a spiegare come intenda dare alla ben nota vicenda la giusta soluzione, in accordo con le Amministrazioni comunali di Acquappesa e Guardia Piemontese». (AGI)

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