Tutti gli ostacoli per una start up in Calabria

Una lettera alla classe dirigente calabrese per spiegare tutti gli ostacoli che una start up incontra in Calabria. A scriverla Francesco Tassone, fondatore ed amministratore delegato della Personal Factory una delle eccellenze industriali italiane che si trova in provincia di Vibo Valentia.
di Tiziana Bagnato
12 giugno 2015
12:32

Una vera e propria lettera di sfogo contro la classe dirigente calabrese. Pagine e pagine in cui vengono elencati i motivi per i quali per un’impresa nascere e sopravvivere in Calabria è un’odissea. A scriverla Francesco Tassone, fondatore ed amministratore delegato della Personal Factory una delle eccellenze industriali italiane che in provincia di Vibo Valentia produce “Origami”, un robot capace di trasformare i rivenditori di malte per l’edilizia in piccoli produttori.


Tanti, tantissimi i punti elencati nella missiva che svilirebbero lo spirito imprenditoriale nostrano. A partire dalle addizionali ai massimi consentiti per riparare, scrive Tassone, i dissesti comunali, provinciali e regionali. Continuando con le zero agevolazioni per chi vuole assumere personale con alto profilo. Nessun aiuto  - rimarca  - da parte di camere di commercio, province, regioni e agenzia per lo sviluppo per facilitare la partecipazione alle fiere internazionali.



«Cari politici – scrive l’imprenditore - quanti dei vostri risparmi sono stati investiti sui territori, nel lanciare attività produttive, nel ristrutturare case, nel riprendere le coltivazioni sui terreni spesso di proprietà.   Pensate veramente   - conclude Tassone - che il motivo per cui in Calabria non nascono grandi aziende sia per idiozia ed incapacità dei suoi imprenditori oppure  che non sia frutto di un sistema che crea una selezione naturale al ribasso?

Giornalista
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