Inchiesta Fake cars

Vendevano auto rubate o sottratte alle società leasing, smantellata organizzazione in Sicilia: 9 indagati

La Polizia ha individuato 54 veicoli di provenienza illecita rivenduti a ignari acquirenti per un malore di oltre un milione di euro. Sequestri per 200mila euro

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di Redazione
21 marzo 2023
08:00

Avrebbero venduto a ignari acquirenti automobili rubate o indebitamente appropriate ai danni di società leasing. Ma sono stati scoperti. La vicenda arriva da Caltanissetta, in Sicilia, dove la Squadra mobile, diretta dal vicequestore aggiunto Antonino Ciavola, ha eseguito, nel corso delle indagini preliminari, nove misure cautelari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica Distrettuale di Caltanissetta. L'inchiesta ha preso il nome di Fake cars. 

I reati contestati

Cinque dei nove indagati attinti dal provvedimento cautelare sono indiziati, a vario titolo, «di aver promosso, costituito e partecipato a un’associazione per delinquere allo scopo di reperire autoveicoli - acquisiti illecitamente attraverso truffe realizzate ai danni di società finanziarie e comportanti l’utilizzo di documenti falsi ovvero provenienti dai reati di furto o appropriazione indebita commessi in territorio campano e siciliano - da rivendere a terzi ignari per ottenerne un profitto, gli addebiti temporanei, pertanto, sono quelli di: falsità materiale commessa dal privato in atti pubblici, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, truffa, ricettazione e riciclaggio».


La segnalazione delle vittime

Gli altri quattro indagati interessati dal provvedimento cautelare sono indiziati di aver commesso alcuni dei reati scopo dell’associazione. L’indagine ha avuto origine da alcuni controlli effettuati dalla Sezione Polizia Stradale di Caltanissetta nel 2020, in quanto «vi era il fondato sospetto che sul territorio della provincia nissena operasse un gruppo di soggetti dedito all’acquisto di veicoli di origine illecita». Fondamentale la segnalazione da parte di alcuni cittadini vittime di truffe.

Veicoli di provenienza illecita

La lunga e complessa attività d’indagine della Polizia di Stato ha permesso di individuare 54 veicoli di provenienza illecita rivenduti agli utenti, per un valore complessivo di oltre un milione di euro. Gli ignari acquirenti hanno subito anche il sequestro delle vetture non ottenendo il dovuto ristoro delle somme pagate quale corrispettivo.

Il sequestro

I pm oltre a richiedere l'applicazione delle misure cautelari personali, hanno richiesto al gip di disporre il sequestro preventivo di nove autovetture, del valore complessivo di 200.000 euro. La questura ha allegato anche le fotografie di due degli indagati: Eugenio Amico e Michele Giarratana al fine di individuare altre persone offese vittime della truffa, considerato che i due indagati hanno più volte utilizzato documenti falsi per stipulare contratti.

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