L’indagine

Col reddito di cittadinanza e il vizio delle scommesse: in un anno spende al gioco 320mila euro

Non si tratta del primo caso del genere. Stavolta è stato scoperto dai finanzieri di Lucca che hanno individuato in tutto trenta persone che percepivano illecitamente il sussidio statale. Tra loro anche una donna che lavorava in nero in un salone per parrucchiera

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di Redazione
2 maggio 2023
14:36

C’era chi non risiedeva in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo, come la norma richiede. O ancora, chi aveva omesso lo stato di detenzione domiciliare o condanne intervenute nei dieci anni precedenti relative al coniuge convivente. E poi il caso forse più eclatante: un uomo che, successivamente alla presentazione della domanda di RdC, aveva effettuato numerose giocate registrate su un conto gioco a lui riconducibile, arrivando a movimentare, nel solo 2021, somme per oltre 320mila euro.

È questo l’esito di indagini condotte dalla Guardia di finanza di Lucca che ha segnalato all’autorità giudiziaria trenta persone per aver illecitamente percepito il reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo di circa 210mila euro.


I finanzieri del Gruppo di Viareggio, invece, nel corso di un controllo all’interno di un salone per parrucchiera di Serravezza, hanno identificato una lavoratrice intenta a svolgere le proprie mansioni in totale assenza di qualsivoglia contratto di lavoro dipendente. I successivi accertamenti hanno permesso di riscontrare che la ragazza, la quale riceveva dal datore di lavoro una “paga” di circa 400 euro in denaro contante, era anche percettrice, dal mese di luglio del 2022, del reddito di cittadinanza per un importo pari a euro 500 mensili.

Gioco online e Rdc: gli altri casi

Già in passato è successo che siano stati scovati percettori di reddito di cittadinanza che contestualmente giocavano online spendendo fior di quattrini. È il caso di una 37enne campana che, da beneficiaria del sussidio statale, con giochi e scommesse online aveva sborsato oltre 300mila euro: il tribunale di Avellino lo scorso ottobre l'ha assolta con formula piena perché il fatto non sussiste. I giudici hanno cioè pienamente accolto la tesi difensiva secondo cui il reddito è cosa diversa dal gioco. 

A marzo un'altra donna, stavolta una cinquantenne della provincia di Frosinone, è finita sotto processo per percezione indebita ai danni dello Stato. In questo caso, la donna aveva omesso di dichiarare di aver vinto oltre 300mila euro ai giochi online e dunque percepiva il reddito di cittadinanza.
 

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