Follia omicida

Ergastolano in licenza premio spara e ammazza due donne nel Catanese, poi si suicida

Con una delle donne il 63enne Salvatore La Motta avrebbe avuto una relazione; forse anche con l'altra, come stanno cercando di verificare gli investigatori, impegnati a ricostruire dinamica e movente

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di Redazione
11 febbraio 2023
14:05
Il luogo di uno degli efferati omicidi
Il luogo di uno degli efferati omicidi

Due donne sono state uccise nel Catanese, a Riposto. La prima è una 48enne, rinvenuta all'interno di un'auto lasciata sul lungomare Pantano. Si chiamava Carmelina Marino e aveva una ferita al capo provocata da un colpo di arma da fuoco.

 In una zona diversa del paese della riviera ionica, in via Roma, è stata trovata ferita gravemente per terra, colpita da un'arma da fuoco, un'altra donna, Santa Castorina, che il personale del 118 ha tentato di rianimare ma che poi è morta a causa delle ferite riportate.


La donna morta in via Roma aveva 50 anni. Sarebbe stata ferita mortalmente appena scesa dalla sua auto, una Fiat Panda, centrata a colpi di pistola. La vittima si è accasciata a terra, sul marciapiede. Nella vettura è rimasto il suo cane, un barboncino. Sul posto sono subito intervenuti medici del 118 che hanno tentato di rianimarla, ma inutilmente.

I due omicidi sarebbero avvenuti a distanza di tempo tra loro: la prima vittima sarebbe stata la 48enne trovata in auto nel lungomare Pantano, la seconda la 49enne ferita mortalmente in via Roma.

Si è suicidato con un'arma da fuoco, vicino a una caserma dei carabinieri, Salvatore 'Turi' La Motta, l'uomo sospettato di avere ucciso le due donne. A quanto si è appreso aveva una relazione extraconiugale con la prima vittima, la donna assassinata in un'auto sul lungomare Pantano. Gli investigatori ritengono probabile lo abbia fatto con la stessa arma con cui avrebbe ucciso le due donne.

 Il 63enne era un ergastolano in licenza premio. Era stato condannato per associazione mafiosa e per un omicidio commesso prima del 2000. Era detenuto in regime di semi libertà: lavorava di giorno e la sera rientrava in carcere. Oggi era l'ultimo giorno di un permesso premio di una settimana.

Le indagini

Il primo omicidio, quello di Carmelina Marino, 48 anni, sul lungomare di Pantano, è «certamente collegato al suicidio» avvenuto davanti alla caserma dei carabinieri. Sul secondo, quello di Santa Castorina, di 50 anni, si sta «cercando di capire il movente», anche se, «al 90 per cento, visti luoghi e tempi sembra avere un'unica dinamica». Lo afferma il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sui due delitti e il suicidio di Riposto. L'uomo che si è ucciso è "una persona con precedenti penali". Sull'accaduto indagano i carabinieri della compagnia di Giarre e del comando provinciale di Catania.

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