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di Serena Laterza
2 agosto 2022
06:30

Il gigante buono, a Curinga il platano millenario più grande d’Italia

Si ipotizza che sia stato piantato dai monaci basiliani quando giunsero in Calabria nel IX secolo nei pressi dell’Eremo di Sant'Elia “Vecchio”

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Il Platano di Curinga
Il Platano di Curinga

Tra le mete naturali più popolari della regione Calabria, detiene un posto di rilievo il Platano millenario di Curinga, famoso per essersi aggiudicato, con 78.210 voti, il secondo posto all’European Tree Of The Year 2021, il concorso annuale promosso dalla Environmental partnership Association, che premia l’albero con la storia più avvincente, allo scopo di valorizzare l’importanza di alberi storici quale patrimonio naturale e culturale da proteggere. E non solo! Il platano monumentale di Curinga è anche il vincitore del primo premio “Tree of the Year Italia 2020”, oltre ad essere, per le grandi dimensioni della sua circonferenza, il platano più grande d’Italia.

Alto 31,5 metri, largo oltre 12 metri, con una cavità ampia più di 3 metri, questo maestoso albero vanta una storia di oltre mille anni, ma le sue radici potrebbero risalire a tempi più antichi. Si ipotizza che sia stato piantato dai monaci basiliani quando giunsero in Calabria nel IX secolo nei pressi dell’Eremo di Sant'Elia “Vecchio”, da loro edificato e di cui oggi rimane una parte di resti. Per secoli, il platano è stato luogo di incontro per contadini e pastori, oltre che luogo di riparo contro le intemperie e nascondiglio per i briganti. Grazie al suo tronco completamente cavo, infatti, al suo interno possono raggrupparsi fino a dieci persone, regalando la particolare sensazione di trovarsi all’interno di una grotta incantata nel bosco. Un Gigante buono, così denominato dagli abitanti del paese, che dalla sua particolare posizione, che affaccia sul Mar Tirreno, sembra vegliare amorevolmente sulla foresta.


Come raggiungere il Platano di Curinga

Il Platano di Curinga rappresenta oggi un punto di attrazione ineguagliabile e facilmente raggiungibile. Poco fuori dal centro abitato, in località Corda, è possibile lasciare l’auto in prossimità dell’Eremo Sant’Elia Vecchio, quale prima tappa di un luogo ricco di fascino e di mistero. Dal lato opposto della strada ha inizio il percorso ben segnalato che conduce al maestoso albero, dove godere di una piacevole passeggiata nel verde, fino al cuore del bosco ricco e incontaminato. Qui si erge il Platano in tutta la sua imponenza, coccolato dal fruscio di un torrente che scorre ai suoi piedi. Per un’esperienza ancora più suggestiva, da non perdere sul luogo è l’orario del tramonto, da cui è possibile godere di una spettacolare vista sul mare (foto in basso Fabio Lamanna).

Infine, per un carico di emozioni a tutto tondo, basta spostarsi di pochi chilometri, tra il territorio comunale di Jacurso e quelli di Cortale e Curinga, per raggiungere il Monte Contessa, dove a 881 metri di altitudine, è possibile ammirare un panorama mozzafiato che si estende su entrambi i due mari, Ionio e Tirreno. Un paesaggio unico nel suo genere, dove fra la vista delle pale eoliche, la Calabria si scatena in tutta la sua bellezza

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