Nel Cosentino

Morì a 25 anni in un incidente a Guardia Piemontese, ora il suo sacrificio salverà altre vite

Manuel Cesta spirò in ospedale dopo 70 minuti di attesa sull'asfalto, perché il punto in cui si verificò il sinistro era senza copertura telefonica anche per le chiamate d'emergenza. Così suo nonno ha cominciato una lunga battaglia per evitare che altre persone subiscano lo stesso destino

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di Francesca  Lagatta
30 dicembre 2021
08:00
L’inizio dei lavori di installazione dell’antenna telefonica. Fonte foto: profilo Facebook Giorgio Terranova
L’inizio dei lavori di installazione dell’antenna telefonica. Fonte foto: profilo Facebook Giorgio Terranova

Manuel Cesta, 25 anni, morì in un incidente stradale il 12 agosto del 2019 dopo un incidente avvenuto sull'asfalto della strada provinciale 283 (comunemente detta "strada delle Terme") nel territorio di Guardia Piemontese. Il centauro, appassionato di moto, era residente a Novara ma trascorreva le sue vacanze in Calabria per stare al fianco dei nonni Lucia e Gerardo, che quella mattina lo hanno atteso invano sulla spiaggia di Cetraro per diverse ore.

Oggi quella tragedia si trasforma in un gesto speranza grazie alla battaglia del nonno e di un gruppo di cittadini, uno su tutti Giorgio Terranova. Dopo due anni e mezzo di battaglie, finalmente quel tratto di strada avrà la copertura telefonica, evitando in futuro che altre persone, come capitato a Manuel, possano morire anche a causa dei ritardi nei soccorsi. Secondo la ricostruzione ufficiale della tragedia, infatti, l'ambulanza arrivò sul posto un'ora e dieci minuti dopo il sinistro, quando il giovane centauro era ancora addirittura vivo e cosciente. Il ritardo dei sanitari sul luogo dell'incidente fu causato dalla mancanza di linea telefonica in un lungo tratto di strada di diversi chilometri, che impedì a Manuel e agli automobilisti intervenuti di chiamare persino i numeri di emergenza. Un caso più unico che raro.


La battaglia di nonno Gerardo

Due mesi dopo la morte del nipote, il nonno, affranto dal dolore, lanciò una petizione per chiedere alle istituzioni l'installazione di una antenna telefonica che consentisse quanto meno le chiamate verso i numeri di emergenza in quel lungo tratto di strada, ancora troppo spesso teatro di incidenti. La popolazione rispose in massa sottoscrivendo la petizione e della questione cominciarono a interessarsi anche altri cittadini del posto, tra cui Giorgio Terranova. Per due anni hanno "martellato" con numerosi appelli le istituzioni, anche quando queste sembravano sorde o indifferenti, e alla fine hanno vinto: l'antenna verrà installata a poche centinata di metri in cui Manuel ha perso la vita.

Le reazioni

«È arrivato (il traliccio, ndr). Grazie a tutti quelli che hanno aderito a questa iniziativa, si potrà viaggiare più tranquilli sulla strada delle Terme, non saremo isolati per circa 15/20 km». E' Giorgio Terranova a dare per primo la notizia postando una foto che testimonia l'inizio dei lavori. Poco dopo è arrivato il commento del nonno Gerardo Cesta: «Ci voleva la tua morte per risolvere il problema, grazie a te amore di nonno ce l'abbiamo fatta a risolvere la copertura delle Terme, col tuo aiuto e di tutto il popolo calabrese ci siamo riusciti, la prima telefonata che faremo sarà dedicata a te che sei lassù. Riposa in Pace Manuel monoruota», come lo chiamavano affettuosamente gli amici. A corredo, una foto di Manuel in tutta la bellezza dei suoi pochi anni, seduto su un mini-moto mentre guarda fissa l'obiettivo con quegli occhioni blu come il mare, che sembrano ancora parlare e dire a tutti che c'è vita anche dopo la morte.

 

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