ALTRO CHE EVASORI: I CALABRESI SEMPRE PIU’ VESSATI DAL FISCO

E’ quanto emerge da una ricerca diffusa da Svimez. Nella graduatoria generale siamo al terzo posto assoluto. Sfatato un altro falso mito
26 settembre 2014
00:00

ROMA - Il Pil è in caduta libera, la disoccupazione in forte ascesa, eppure i calabresi continuano a pagare tasse, sempre più tasse. Tra le regioni più vessate dal fisco c’è infatti la Calabria, terza assoluta nella graduatoria generale dietro la Campania e la Liguria, a pari merito con la Puglia e il Molise.

 


I numeri. Lo dice una ricerca della Svimez che ha analizzato la pressione tributaria comunale. I dati che riguardano il 2012 e il 2013 dicono che i calabresi durante questo arco temporale hanno subito un’imposizione fiscale da parte dei comuni pari al 2,3%. I numeri diffusi da Svimez sfatano così uno falso mito, quasi una leggenda metropolitana che riguarda il Mezzogiorno. Altro che popolo di evasori.

 

Due esempi. Bastano due dati per smentire i detrattori del meridione d’Italia. Le entrate tributarie comunali sono calate al Nord del 17% e al Sud dell’11%, ma i trasferimenti erariali sono cresciuti del 72,8% al Nord contro il 31% del Sud.

Altro esempio, a fronte di un reddito di circa 28mila euro pro capite, ogni cittadino veneto nel 2013 ha versato al proprio comune di residenza 409 euro. In Calabria, a fronte di un reddito decisamente più basso pari a quasi 16mila euro, si sono pagate imposte locali pro-capite per 364 euro. La differenza è di appena 45 euro. Il rapporto tra reddito e tassazione penalizza insomma i calabresi che pur guadagnando quasi la metà dei veneti spendono in tasse più o meno la stessa cifra. (mf)

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