BLITZ ANTI-DROGA NEL LAMETINO: QUATTRO ARRESTI E DIECI AVVISI DI GARANZIA

Nuova operazione dei Carabinieri che hanno smantellato una presunta banda di spacciatori nel triangolo Lamezia Terme-Decollatura-Soveria Mannelli
11 luglio 2014
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SOVERIA MANNELLI (Cz) – Quattro persone sono state arrestate e per altre dieci è scattato l’avviso di garanzia nell’ambito di un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli. Gli investigatori sospettano un presunto e vasto giro di spaccio di eroina nel triangolo Decollatura-Soveria Mannelli-Lamezia Terme. E’ l’ennesima operazione anti-droga messa a segno nel lametino nelle ultime settimana.

 


Le accuse. I quattro principali indagati, posti ai domiciliari, devono rispondere di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Eseguite dai carabinieri altre dieci perquisizioni nelle abitazioni delle persone finite al centro di quest’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme. Le indagini sono state avviate già alla fine del 2012.

 

L'inchiesta. Iniziata a settembre 2012, nell'ambito delle indagini su un attentato dinamitardo ai danni dell'abitazione di Domenico Mezzatesta, attualmente latitante per il duplice omicidio di Giovanni Vescio e Francesco Iannazzo, commesso insieme al figlio Giovanni, l'inchiesta che stamani ha portato all'arresto di quattro persone per spaccio di droga. Dalle intercettazioni eseguite dai carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli e di quelli di Decollatura, infatti, sono emersi riferimenti ad una attività di spaccio di alcuni soggetti residenti nell'area del Reventino e nella vicina Lamezia Terme, che stamani hanno portato ai domiciliari Marcello Perri, di anni 49; Salvatore Domenico Mingoia (49); Danilo Torcasio (29) (che era già ai domiciliari per un reato analogo) e Antonio Godino (26). Altre dieci persone, le cui abitazioni sono state perquisite, sono indagate in stato di libertà.


"Reventino storm". L'inchiesta, denominata "Reventino Storm", nel dicembre 2012, ha portato grazie ad intercettazioni e pedinamenti, all'arresto di Mingoia, bloccato di ritorno da Napoli con sette grammi di eroina già divise in dosi. Oltre a lui, secondo gli investigatori, era particolarmente attivo nello spccio anche Perri. Quest'ultimo, secondo l'accusa, veniva contattato per telefono dai clienti che usavano un linguaggio ambiguo chiamando la droga con i termini "latte", "pizza", "casciotti" o "uova". La consegna avveniva, dopo ricariche di tessere bancomat o in contanti, tramite pacchetti di sigarette sistemati in vari punti dei centri abitati di Soveria Mannelli e Decollatura.
Dalle intercettazioni è emerso anche che Godino aveva acquistato clandestinamente una pistola ed aveva organizzato una esercitazione con altre persone per provarla. L'arma è stata sequestrata stamani.

 

Le dichiarazioni degli inquirenti. "Dalle intercettazioni - ha detto il procuratore di Lamezia Terme Domenico Prestinenzi, incontrando i giornalisti - emergono una serie di dichiarazioni auto ed etero accusatorie perché non c'è, tra gli indagati, la consapevolezza di essere ascoltati e quindi parlano liberamente". Il comandante provinciale dei carabinieri di Catanzaro, col. Ugo Cantoni, ha sottolineato come "la droga non è un circuito a se stante ma è sempre collegato ad altre fenomenologie criminali e la nostra attenzione è sempre alta".
Il comandante della Compagnia carabinieri di Soveria Mannelli, cap. Domenico De Biasio, infine, ha messo in evidenza che dalle indagini è emerso che gli indagati "rappresentavano un punto di riferimento in tutto il territorio del Reventino.

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