SOPRAVVISSUTI ALL'INCIDENTE NEL QUALE SONO MORTE TRE DONNE: 'OGGI SIAMO NATI DI NUOVO'

I due giovani romeni sono stati dimessi oggi dallo Jazzolino. Hanno riportato qualche contusione. Ancora in rianimazione il terzo ferito.
26 giugno 2014
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VIBO VALENTIA - Hanno ancora negli occhi l’orrore vissuto all’alba di ieri, due dei tre sopravvissuti allo spaventoso incidente nel quale hanno perso la vita tre donne. Marisa Pedrica di 27 anni, Elena Romila di 40 anni, e la conducente 42enne Rosa Sgrò, sono morte sul colpo. Il furgone Doblò, partito dalla Piana di Gioia Tauro e diretto a Pizzo, dove i 5 occupanti erano attesi per lavorare nei campi,  è uscito fuoristrada al km 349 dell’Autostrada A3, tra gli svincoli di Serre e Sant’Onofrio. I due giovani romeni sono stati dimessi dallo Jazzolino con qualche escoriazione. Hanno rischiato di lasciare orfani due bambini, di uno e due anni. Con la voce ancora rotta dall'emozione spiegano che al momento dell'impatto stavano dormendo. Erano partiti alle 4 e venti da Rosarno, come ogni giorno, da 4 mesi, per lavorare in un terreno agricolo sulla costa come raccoglitori di fragole.  Non hanno molto da dire sull'incidente che ha falciato la vita di tre donne, e che minaccia di potarne via una quarta. Quella della madre del giovane sopravvissuto, che nella sala rianimazione dell'Ospedale Jazzolino di Vibo, lotta ancora tra la vita e la morte. Spaventati, frastornati e confusi, ripetono in un italiano stentato ma chiaro, la stessa frase. "Ringraziamo Dio di essere vivi, di averci dato una seconda possibilità. Oggi siamo nati un'altra volta."

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