A Vibo nasce il coordinamento cittadino di Sinistra Italiana

Eletto Coordinatore del nuovo movimento Gernando Marasco: ‘Non vogliamo contribuire a creare un nuovo partito ma un partito nuovo, un partito che ridia voce agli ideali della sinistra e al mondo del lavoro, dei precari e dei senza lavoro che oggi sono privi di un punto di riferimento politico’
21 giugno 2016
17:38

Anche a Vibo Valentia nasce il coordinamento cittadino di Sinistra Italiana; si tratta di un organismo provvisorio e promotore delle iniziative dei prossimi mesi, ma anche della campagna di adesioni in vista del Congresso Nazionale di dicembre, preceduto da assemblee/congressi a livello regionale e provinciale. Gernando Marasco è stato eletto Coordinatore.


È quanto si legge in una nota diffusa dal Coordinamento Sinistra Italiana Vibo Valentia.


 

“Finora, comunque, il gruppo non è stato con le mani in mano: abbiamo condiviso le battaglie referendarie della CGIL, contro il jobs act, i voucher e la legge 107 sulla scuola, in molti casi partecipando direttamente e attivamente alla raccolta firme e alla campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Inoltre siamo schierati per il NO alle riforme costituzionali imposte dal governo Renzi, perché riducono lo spazio di rappresentatività parlamentare e quindi di democrazia e estendono la recente modalità elettorale delle province al Senato, con i consiglieri regionali che si votano tra di loro senza che i cittadini abbiano voce in capitolo”.


“Siamo già partiti, insieme all’ANPI e altre associazioni, - si legge ancora - con la campagna di difesa della Costituzione e di raccolta firme per abrogare gli aspetti più nefasti, nonché a nostro avviso incostituzionali, dell’Italicum: il listino bloccato e l’abnorme premio di maggioranza. L’Italicum è già una legge elettorale per la Camera dei Deputati indipendentemente dalle riforme costituzionali, quindi, per proporre un referendum abrogativo nel 2017, sono indispensabili le firme che chiederemo sabato 25 Giugno su Corso Vittorio Emanuele insieme all’ANPI e successivamente in altre occasioni”.


“Siamo consapevoli di quanto il territorio sia afflitto da gravi problemi e molti vivano in condizioni di estrema difficoltà, con i diritti fondamentali dell’uomo (salute, lavoro, libertà) seriamente pregiudicati. La precarietà genera paura, apatia e individualismo; ma noi riteniamo invece che in questa fase si debba recuperare lo spirito di comunità e di partecipazione, di solidarietà e di umano rispetto di tutte le persone, di pretesa dei diritti e della legalità, sebbene sappiamo che sia un obiettivo non facile in questa terra martoriata.
Non vogliamo contribuire – conclude la nota - a creare un nuovo partito ma un partito nuovo: una forza autonoma, radicale e critica, ma non chiusa al dialogo e al confronto; un partito che ridia voce agli ideali della sinistra e al mondo del lavoro, vecchio e nuovo, dei precari e dei senza lavoro che oggi sono privi di un punto di riferimento politico. E siamo aperti al contributo di quanti vorranno unirsi a noi in questo progetto”.

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