Bruno nuovo presidente della Provincia di Cosenza, Pd e Pse: 'Nomina spregiudicata'

La nomina di Franco Bruno a nuovo presidente della Provincia, per il Pd e il Pse, è l'ultimo disperato tentativo di Occhiuto di mantenere il controllo sulle istituzioni. Ma il tentativo sarebbe 'puerile': la nomina sarebbe avvenuta quando l'ormai ex sindaco ed ex presidente della Provincia non era più in carica
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9 febbraio 2016
19:36

"Da una nota ufficiale della Provincia apprendiamo che, l’ex presidente Occhiuto, avrebbe provveduto a nominare il consigliere Franco Bruno nuovo vicepresidente pur essendo decaduto dalla carica di sindaco e contestualmente dalle funzioni di presidente della Provincia così come previsto dalla legge Delrio.

È una nomina palesemente  spregiudicata, viziata da evidenti profili di inopportunità politica e istituzionale e adottata con il chiaro intento di continuare a esercitare il controllo amministrativo sulla Provincia in vista delle prossime elezioni. La legge infatti parla chiaro: il presidente cessa le proprie funzioni dal momento in cui decade da sindaco. Essendo decaduto alle 10.10 di ieri 8 febbraio 2016 non poteva accettare dimissioni di consiglieri a sua volta già decaduti né tantomeno nominare vicepresidenti. Il mezzuccio  della nomina di un vicepresidente telecomandato  per continuare ad utilizzare in proprio i soldi della provincia è stato scoperto: tutto avviene, con complicità burocratiche da verificare, alle ore 14.00 quando evidentemente l’ex Sindaco non era più in carica neanche da Presidente della Provincia.

E non essendo più in carica, è evidente, non può esercitare le funzioni proprie di quella carica, compresa le nomine tanto care all’(ex) sindaco – presidente che tenta di continuare a dettare l’agenda istituzionale come se non fosse successo niente. Al suo posto subentra – deve subentrare -  il consigliere anziano, nel caso di specie il consigliere  Graziano Di Natale del Pd.

Bene. Al di là del puerile tentativo di fare il gioco delle tre carte, l’episodio conferma ancor di più l’esigenza di una bonifica morale nelle istituzioni cosentine che è stata la spinta che ha indotto alle dimissioni la maggioranza dei consiglieri comunali.

Si era in presenza di un soggetto che pur di continuare a gestire a proprio piacimento soldi e risorse, ed a dare incarichi diretti senza gara non esitava a calpestare le norme.  A quanto pare questa illegale abitudine continua se è vero che nella giornata di ieri – quando cioè ormai si era ampiamente consumata la decadenza da ogni potere sindacale – Sindaco e giunta hanno in fretta e furia approvato diverse delibere e determine con assegnazione di incarichi e soldi.

Una irrisione delle regole con la convinzione di impunità che tradisce una attitudine pericolosa al disprezzo della legge, alla quale metterà fine la nomina urgente del Commissario.

Una attitudine che raggiunge le vette del surreale fino al punto – grottesco – di sfidare il pudore e farsi investire con tanto di fascia tricolore (alla quale si dovrebbe rispetto) da altro ex Sindaco, anch’esso sfiduciato a suo tempo dalla sua stessa maggioranza.

Come se non fossimo nella Repubblica Italiana del 2016 ma in uno staterello sudamericano dove il potere si trasmette per editto. Tutto ciò senza neanche accorgersi del ridicolo. Ma per fortuna si è giunti in tempo".

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