Cinque sindaci sulle barricate: «La dirigenza scolastica resti a Oppido Mamertina»

Il trasferimento a Taurianova della sede del “Gemelli Careri” diventa motivo di scontro politico
di Agostino Pantano
26 novembre 2017
20:31

Cinque sindaci sul piede di guerra, pronti cioè a protestare con la Città Metroplitana di Reggio Calabria contro il ventilato trasferimento della sede della dirigenza di una scuola da un paese all’altro. Piano di dimensionamento scolastico che quindi torna a far discutere, dopo l’iniziativa dei primi cittadini di Oppido Mamertina, Varapodio, Terranova Sappo Minulio, Scido e Cosoleto, contrari a portare gli uffici dell’istituto di scuola superiore “Gemelli Careri” a Taurianova.

I sindaci rivendicano la permanenza della situazione attuale, ovvero sede legale nella cittadina di Oppido Mamertina, ed è per questo che Domenico Giannetta ed Elisa Scerra – rispettivamente primo cittadino e assessore nel piccolo centro aspromontano – hanno scritto al Dipartimento e al sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, una lunga lettera in cui elencano le motivazioni tecniche che non giustificherebbero il trasferimento. È chiaro come in questi casi, al di là delle validità giuridiche delle argomentazioni, contino anche sospetti di natura politica, ed è per questo che i sindaci si sono premurati di coinvolgere nella loro iniziativa le rappresentanze degli studenti e dei genitori, chiedendo al prefetto di intervenire per scongiurare quella che per il momento è una proposta.


 

Giannetta, sindaco e consigliere metropolitano di centrodestra – dunque all’opposizione – vuole spingere per una decisione che lasci le cose così come sono, preparandosi a fronteggiare l’opposizione del collega di Taurinova, Fabio Scionti, che come lui siede nel Consiglio metropolitano ma tra i banchi della maggioranza di centrosinistra.

 

Curioso muro contro muro se si pensa che, parti invertite, analoga contrapposizione si era vista nel recente passato quando la sede venne strappata a Taurianova, che la rivendicava poiché il nucleo fondante dell’Istituto – il commerciale “Gemelli Careri” – è proprio in quella cittadina. Nel braccio di ferro attualmente in corso, gli amministratori dei 5 paesi della fascia pedemontana della Piana di Gioia Tauro – che negli anni hanno perso sedi di importanti uffici pubblici, nonché il declassamento della struttura ospedaliera nevralgica per quella zona – stanno facendo valere soprattutto il maggior numero di studenti iscritti nei plessi oppidesi rispetto a quello taurianovese, nonché l’imminente realizzazione di lavori nell’edificio che attualmente ospita la dirigenza.        

Giornalista
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