Dietro le quinte

Comune Catanzaro, effetto Draghi per la carica di sindaco: si cerca una figura capace di unire

Centrodestra e centrosinistra alle prese con le tensioni interne. Intanto spuntano le candidature di Aldo Ferrara e Giusy Iemma, con quest'ultima che però sta facendo da apripista a un'altra figura

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di Danilo Colacino
29 ottobre 2021
12:54
Aldo Ferrara e Giusy Iemma
Aldo Ferrara e Giusy Iemma

L’effetto Mario Draghi inizia a farsi sentire anche a Catanzaro, dove tutti sembrano alla ricerca di un “prospetto” nuovo e rassicurante per la carica di sindaco. Una personalità insomma capace di federare le varie anime della politica locale con la messa al bando di polarizzazioni e estremismi, che allo stato paiono non andare più di moda. Anzi. Ecco allora che si stagliano all’orizzonte con chiarezza un paio di profili.

Uno, da noi più volte citato (pur fra lo scetticismo generale), è quello del presidente di Confindustria Calabria Aldo Ferrara (al momento collocabile nell’area del centrodestra tradizionale, comunque impossibile da vedere unito alle prossime Amministrative dei Tre Colli) e l’altro che porta invece al nome dell’affermata cardiologa Giusy Iemma (da sempre legata al centrosinistra, la quale funge però da apripista per un’altra candidatura comunque analogamente utile a superare la vecchia proposta di Nicola Fiorita). Già, appunto il prof che ha finora tentato di “galleggiare” senza esporsi più di tanto (neppure alla Regionali in cui non si sa ancora chi abbia votato e, soprattutto, fatto votare) nella speranza di convincere tutti - ma proprio tutti - di essere lui il soggetto ideale per succedere a Sergio Abramo in quota Pd e soliti alleati oltreché della sua Cambiavento (un movimento che ha creato dal nulla e portato nel 2017 a piazzarsi al 24% circa).


Merito indiscusso, ma che in assenza di altri requisiti quali ad esempio l’assoluta fedeltà (leggasi anche organicità) ai Democrat sembrerebbe non bastare per centrare l’agognato obiettivo. Una sensazione, che in questi giorni somiglia parecchio a una certezza, rispetto a cui il diretto interessato avrebbe reagito confrontandosi con alcuni maggiorenti nazionali Dem a lui amici nel tentativo di non farsi scavalcare un’altra volta e uscire così di scena, quantomeno per la corsa al vertice di Palazzo De Nobili. La realtà attuale del centrosinistra recita però un copione diverso, come premesso.

La Iemma, peraltro reduce da una grande soddisfazione personale alla tornata dello scorso inizio ottobre sebbene la mancata elezione al consiglio regionale, punterebbe infatti alla segreteria provinciale del partito di Letta ma non certo per fare spazio a Fiorita. Bensì, al contrario, per aprire la strada a una figura molto nota e stimata nel capoluogo. Uno che, sebbene provenga dal mondo dell’imprenditoria, ha una forte consuetudine con la politica di cui è da sempre grande appassionato.

In attesa di svelarne l’identità, però, torniamo come nel Gioco dell’Oca alla casella di partenza, ovvero al sindaco simil premier che somiglierebbe moltissimo a Ferrara. Che non a caso, domani, sarà protagonista dell’assemblea pubblica “Ripartire per il futuro” accanto, fra gli altri, al neogovernatore Roberto Occhiuto, al sindaco uscente Abramo (sulla carta avrebbe ancora 7-8 mesi di lavoro, ma chissà…) e al segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. Una occasione perfetta per lanciare sul territorio lo stesso presidente? Può essere. Peccato, tuttavia, che giorno e orario non siano il massimo con la concomitanza della partita di cartello fra Bari e Catanzaro su Raisport e per di più di una possibile perturbazione sulla scia della “tempesta tropicale” abbattutasi sulla città nei giorni scorsi. Senza contare che Ferrara, tifosissimo delle Aquile, avrebbe forse gradito assistere al match in programma al San Nicola per seguire i giallorossi.

  

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