L’intervista

Congresso nazionale, Giampà (Pd Catanzaro): «Eleggiamo un programma, poi il segretario che lo condivide»

L’esponente dem che guida la federazione provinciale bolla come prematura qualsiasi adesione ai nomi in campo e rovescia la visuale: «Piattaforma unitaria da sottoporre ai candidati». E ancora: «Per ora c’è poco Mezzogiorno nella corsa al Nazareno»

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di Luana  Costa
28 novembre 2022
10:30

Non c’è alcuna intenzione di inasprire il dibattito con una inutile proliferazione di nomi. Quel che è certo però è che nella ricostituente fase che attraversa il Partito Democratico «c’è poco Mezzogiorno». Le candidature alla segreteria nazionale - finora ufficializzate e quelle ancora in pectore - «sono per lo più espressione dei territori del centro nord» spiega il segretario della federazione provinciale Pd Catanzaro, Domenico Giampà, che infatti frena su futuribili adesioni.

«Ad oggi è assolutamente prematura qualsiasi forma di adesione» precisa il segretario provinciale che aggiunge: «Vi è una sola candidatura in campo, quella di Stefano Bonaccini, il quale nel suo discorso ha fatto riferimento ai valori fondanti della sinistra, certamente condivisibili. Ma credo che sia necessario in questa fase aprire una discussione tra le federazioni e consultare i territori per comprendere le reali esigenze e le diverse propensioni. Certo, sarebbe opportuno a livello regionale indicare i temi che riguardano il Mezzogiorno, le attuali candidature sono tutte espressione del centro-nord Italia».


Le dinamiche attualmente in corso rischiano, insomma, di riprodurre una storica marginalizzazione della Calabria ma il segretario Pd insiste: «A mio avviso sarebbe un errore spingere su candidati espressione del sud Italia perché si andrebbe verso una inutile proliferazione di nomi e verso un inasprimento del dibattito». Evidentemente deleterio in una fase come quella attuale in cui il Partito Democratico si avvia verso una faticosa ricostruzione dopo la débâcle elettorale.

«Credo più utile – aggiunge Giampà – favorire un confronto tra le diverse confederazioni e avanzare una proposta programmatica unitaria ai candidati alla segreteria nazionale. Chi deciderà di sposare il nostro programma avrà l’adesione del Pd Calabria. C’è la necessità di andare oltre le correnti e di puntare ai temi. Se così non fosse commetteremmo un grave errore. Basando le valutazioni unicamente sulla simpatia o meno di un singolo candidato abdicheremmo alla nostra funzione che è quella di mettere al centro i temi cari al sud. Ad esempio, nel programma dell’unico candidato non vi è alcun cenno all’alta velocità o alle energie rinnovabili, argomenti di fondamentale importanza in questo momento per la Calabria».

Giornalista
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