Slitta il Consiglio sulla sanità. Oliverio vola a Roma ed evita imbarazzi istituzionali con il ministro Lorenzin

Tutto rinviato a martedì 19. Ufficialmente perchè il governatore deve prendere parte alla riunione del Cipe. Ufficiosamente perchè ancora non sono arrivate indicazione chiare dal Consiglio dei ministri e le decisioni della direzione nazionale di Alternativa Popolare
di Riccardo Tripepi
11 dicembre 2017
16:53

Il governatore Oliverio evita di alzare ancora il livello di scontro istituzionale e preferisce rinviare l’informativa sulla sanità prevista, come primo punto all’ordine del giorno, del Consiglio regionale di martedì.

Il presidente Irto ha emanato una stringata nota per comunicare lo slittamento della seduta di una settimana, quindi al prossimo 19 dicembre, con lo stesso ordine del giorno. “Improrogabili impegni istituzionali del governatore a Roma” i motivi che avrebbero spinto la presidenza di palazzo Campanella alla decisione.


A Roma per il Cipe

In effetti domani a Roma c’è una riunione del Cipe, ma la sensazione è che la decisione sia stata assunta per evitare un dibattito in Consiglio che, al momento, potrebbe essere molto scivoloso per Mario Oliverio. Il presidente della giunta aspettava in questi giorni indicazioni dal Consiglio dei ministri sul futuro della gestione della sanità calabrese. Indicazioni che non sono ancora arrivate. E la missione romana di domani potrebbe servire anche a capirne qualcosa in più.

Inoltre, quasi in concomitanza con la riunione del Consiglio regionale sconvocato, in Calabria è prevista la visita del ministro alla Salute. Beatrice Lorenzin sarà a Rossano per partecipare al dibattito pubblico “Il futuro della sanità in Calabria e nello Jonio Cosentino” organizzato dall’ex segretario questore di palazzo Campanella Giuseppe Graziano.

 

Una concomitanza che avrebbe causato non pochi imbarazzi istituzionali, considerato anche che proprio con la Lorenzin il governatore Oliverio ha avuto l’ultimo faccia a faccia che gli aveva restituito qualche speranza.

La delicata fase di Alternativa Popolare

A rendere ancora più delicata la giornata, infine, i tormenti di Alternativa Popolare, partito del ministro Lorenzin e dei fratelli Gentile che proprio in queste ore sta decidendo il suo futuro. Dopo l’abbandono di Angelino Alfano, il partito è dilaniato dalle tensioni di chi (Lupi, Formigoni) vuole tornare nel centrodestra e chi (Lorenzin, Cicchitto) vuole ribadire l’alleanza con il Pd e il centrosinistra. Il vice coordinatore nazionale Tonino Gentile non ha ancora deciso il da farsi, ma è chiaro che in Calabria l’apporto di Alternativa Popolare sarebbe fondamentale per il centrosinistra.

 

C’erano tutti, insomma, gli ingredienti per procedere al rinvio del Consiglio regionale per opportunità politica. Non può non constatarsi ancora una volta, però, quanto e come la massima Assemblea elettiva calabrese continui ad essere piegata e sottomessa agli interessi di partito.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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