Allarme criminalità a Corigliano-Rossano, il richiamo della Chiesa e della politica

L'arcivescovo monsignor Giuseppe Satriano nel corso della celebrazione eucaristica di San Nilo ha denunciato il grave silenzio di una parte della società civile dopo il maxirogo della notte scorsa 

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di Matteo Lauria
27 settembre 2020
10:00
Alcuni dei mezzi coinvolti nel maxirogo
Alcuni dei mezzi coinvolti nel maxirogo

È allarme criminalità a Corigliano Rossano. Il maxirogo della notte scorsa ha avuto un effetto roboante nella comunità e turbato le coscienze. Tocca e non poco il luogo e l’atto forte e simbolico posto in essere: nel cuore del centro urbano in Piazza B. Le Fosse. 11 le auto coinvolte, 5 delle quali andate completamente distrutte. Ieri sera, nel corso della celebrazione eucaristica in onore di San Nilo, l’arcivescovo mons. Giuseppe Satriano ha fatto un forte richiamo agli eventi delittuosi e al silenzio dominante di una parte della società civile. È intervenuto il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi che ha toccato il tema delle estorsioni e di come la città abbia sempre reagito con fermezza alla recrudescenza delinquenziale.

La presa di posizione del Pd

Nel frattempo si registrano le prime reazioni politiche. Il Pd-area urbana di Rossano parla di vero e proprio «allarme per la legalità e per la sicurezza pubblica». «Da tempo la nostra città Corigliano Rossano è teatro di atti incendiari di autovetture ed altri beni dalla matrice intimidatoria. Avevamo segnalato la preoccupazione per il clima che si sta determinando e lanciato un appello alle Istituzioni e a tutte le forze politiche e sociali democratiche per far sentire la propria voce di protesta, di resistenza e di contrasto a manifestazioni di chiaro condizionamento criminoso, che minano la convivenza civile della nostra comunità. Ma abbiamo registrato un silenzio, e, nemmeno, il richiamo autorevole di monsignor Satriano, a non ignorare il rischio dell’escalation criminoso, ha trovato ascolto».


Chiesta la convocazione di un Consiglio comunale

Secondo il partito di Zingaretti «non si può più restare silenti, ad iniziare dall’Amministrazione Comunale che, a tutela dell’intera comunità amministrata, prenda posizione, perché la costruzione della terza città della Calabria avvenga, innanzitutto, sulla difesa della legalità e dia segno concreto di una realtà impegnata contro ogni atto criminoso. Chiediamo la convocazione urgente di un Consiglio Comunale aperto con all’ ordine del giorno “Legalità, sicurezza e ordine pubblico nel nostro territorio”, con invito a partecipare al procuratore antimafia Nicola Gratteri, al prefetto di Cosenza, ai comandanti delle forze dell’ordine locali e provinciali, all’arcivescovo della nostra Diocesi, alle organizzazioni sindacali e alle forze politiche democratiche. Un Consiglio comunale che, innanzitutto, abbia il senso di una forte presa di posizione e di una risposta contro gli episodi criminosi sempre più frequenti e a difesa della legalità della nostra comunità».

 

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