Rosatellum pronto: scatta la lotta per i collegi sicuri. Pd in affanno con i soli Minniti e Magorno sicuri della riconferma

Irto e Romeo avrebbero rifiutato l'offerta di candidatura. Gli uomini di Oliverio in campo per blindare le posizioni di Bossio e Censore. In Forza Italia le situazioni più delicate a Catanzaro e a Reggio dove spunta l'ipotesi Macrì, ex sindaco di Locri. Occhiuto e Santelli sicuri della riconferma
di Riccardo Tripepi
29 ottobre 2017
19:05

Quasi tutto pronto per le prossime politiche. Il Rosatellum è stato approvato anche dal Senato e i partiti sono al lavoro per approntare alleanze e liste.

In Calabria dove uscenti e aspiranti parlamentari scrutano da tempo l’orizzonte c’è ancora da capire quale sarà l’esatto numero dei collegi uninominali per Camera e Senato.


L’ipotesi più accreditata parla di sei seggi per Montecitorio e quattro per palazzo Madama. Ma sarà il governo a decidere la precisa composizione nei prossimi 30 giorni così come prevede la delega affidatagli dal Parlamento.

A scalpitare, ovviamente, sono soprattutto gli aspiranti che sperano in qualche posto in più dove potersi giocare le proprie carte. A correre nei collegi uninominali, infatti, saranno chiamati uomini e donne dal consenso sicuro ed è per questo che, mai come stavolta, è sterminata la pletora di consiglieri regionali in fila per la corsa. Tra gli altri: Carlo Guccione, Mimmo Battaglia, Domenico Bevacqua e Tonino Scalzo per il centrosinistra, Wanda Ferro, Mario Magno Mimmo Tallini e Alessandro Nicolò per il centrodestra.

Terrorizzati dai collegi uninominali sono invece i nominati della precedente legislatura in cerca di riconferme sicure e quindi nelle liste bloccate del proporzionale. Al momento sono pochi, pochissimi, quelli che si possono dire certi di una riconferma. Tra questi, nell’ambito del centrosinistra, ci sono sicuramente il ministro dell’Interno Marco Minniti e il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno. Nello schieramento opposto, invece, si possono fare i nomi della segretaria regionale Jole Santelli e del suo vice Roberto Occhiuto. Per il resto è piena bagarre.

Gli uomini di Oliverio in campo per difendere Bossio e Censore

Gli uomini di Oliverio, convertiti al renzismo soltanto all’ultima ora, profonderanno il massimo dell’impegno per difendere due postazioni e cioè quelle degli uscenti Enza Bruno Bossio e Bruno Censore. Ma la partita non appare per nulla semplice perché, senza alleanze solide, si rischia di non avere molti posti blindati neanche nei listini. Da qui anche il pressing romano per avere candidature eccellenti che possano trainare al successo le liste. Le richieste di candidatura sono state recapitate, ad esempio, sulle scrivanie del presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e del capogruppo del Pd in Aula Sebi Romeo, recordman del consenso nella Provincia reggina. Al momento, però, entrambi avrebbero risposto con un secco “no grazie”.

Non c’è molta fiducia sull’esito finale delle elezioni in casa democrat e per questo è assai possibile che i consiglieri regionali aspiranti potranno trovare spazio anche in qualche posto più defilato del listino del proporzionale.

Prima di tirare le somme, però, sarà necessario aspettare l’esito delle elezioni siciliane che dirà almeno due cose fondamentali. La prima: lo stato di salute del Pd di Renzi dopo la scissione; la seconda: la tenuta dell’alleanza con Alfano. Dovesse ripetersi un asse con Alternativa Popolare in Calabria, indubbiamente, si potrebbe aspirare alla vittoria di qualche collegio in più. Seppure ci sarebbero poi da sistemare anche gli uomini di Gentile.

Molto più gioiosa la corsa del centrodestra che sente il vento in poppa e ha una vera e propria pletora di aspiranti candidati. Molti dei quali potrebbero vedere vanificate le proprie speranze di successo. Il collegio cosentino pare bloccato dalle presenze di Occhiuto e Santelli che, con tutta probabilità correranno anche altrove. Le rotture con Graziano e Morrone, oltre alla presenza di Gentile, non rendono facile la corsa per gli azzurri. Da considerare anche la presenza di Fausto Orsomarso che dovrebbe correre per Fratelli d’Italia.

A Catanzaro, ovviamente, non ci saranno esclusioni di colpi tra Ferro, Tallini e Magno. Anche nel capoluogo, poi, si dovranno fare i conti con la presenza di Ap dell’uscente Aiello e le decisioni che saranno assunte dall’altro uscente Pino Galati, ancora in attesa di istruzioni romane.

A Reggio sotto traccia il lavoro di Foti e Bilardi. Spunta il nome di Macrì

A Reggio aspira al Parlamento Alessandro Nicolò, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, alla sua terza legislatura. Ma nel reggino lavorano sotto traccia in molti: dal vice coordinatore regionale Nino Foti fino all’ex Ncd Giovanni Bilardi che aspetta il suo turno dopo aver preso il ticket per la fila da Berlusconi. Altro nome caldo che si sta mettendo in mostra negli ultimi tempi è quello di Francesco Macrì, ex sindaco di Locri. Macrì proprio sabato prossimo parteciperà ad un convegno insieme a Jole Santelli e Wanda Ferro che sarà concluso da Maurizio Gasparri.

Riccardo Tripepi

Giornalista
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