Lamezia Multiservizi, costi e spese discutibili?

La commissione d'inchiesta potrebbe fare piena luce sulla questione per sgombrare il campo da dubbi ed equivoci
di Guglielmo Mastroianni
30 settembre 2015
15:21

La Lamezia Multiservizi potrebbe essere un vaso di Pandora, dal quale non si sa bene cosa potrà uscire. A confermare la situazione della società in house del Comune di Lamezia è una voce interna alla nuova amministrazione targata Paolo Mascaro: "Su quello che è stato fatto - ci dicono - potrà fare luce questa commissione d'inchiesta di cui si parla. A noi non interessa il passato, ma rimettere a posto le cose per il futuro. E ci stiamo già muovendo in questo senso, istituendo l'ufficio controlli analoghi che doveva già essere presente, a maggior ragione dopo che l'ente controllante è entrato in regime di piano di rientro decennale. Poi è già pronta una delibera con gli atti di indirizzo da dare alla società. Stiamo già verificando le spese e vedendo dove è possibile tagliare: lo abbiamo fatto con il servizio di trasporto per disabili e alunni, passato da un milione e centomila a settecentomila euro annue. Ed altro ancora faremo." Perché a quanto sembrerebbe, nella società i costi e le spese sono stati gestiti in questi anni in maniera discutibile. Le voci escono sempre dalle riunioni della prima commissione "Affari Generali". E parlano di alcune cose non comprensibili: come l'acquisto di un Bobcat, macchinario per la manutenzione delle strade. Dopo averne provveduto all'acquisto, infatti, in maniera inspiegabile il macchinario nuovo sarebbe stato messo da parte rimanendo inutilizzato, mentre nel frattempo ne veniva noleggiato e pagato uno con le stesse caratteristiche. Stessa sorte per alcuni mezzi impiegati per la raccolta differenziata: anche qui acquisto e accantonamento in un angolo, mentre ne sarebbero stati noleggiati, da un'azienda di Napoli, altri con un canone di locazione pari a circa 9mila euro mensili ciascuno. Una vicenda che già in passato era stata tirata fuori dal consigliere comunale Armando Chirumbolo, allertato all'epoca sulla questione dalle rappresentanze sindacali, ma che la gestione di allora ha sempre negato. Così come già in occasione dell'approvazione del bilancio di previsione 2013, quello in cui l'amministrazione Speranza rischiò seriamente di cadere, il collegio dei revisori dei conti segnalava come non avesse ricevuto alcuna documentazione relativa alla Multiservizi. Un segnale, non colto all'epoca, sull'assenza dei controlli analoghi che avrebbe dovuto effettuare l'ente controllante della società in house. C'è poi la vicenda delle spese legali: centinaia di migliaia di euro dati negli anni ad un unico avvocato, che sarebbe stato individuato senza alcuna manifestazione di interesse o avviso pubblico, ma a chiamata diretta tramite una convenzione. Documento che esisterebbe, ma che purtroppo non possiamo visionare. Ci spiegano però che "qualora in consiglio comunale o in una commissione un consigliere ne facesse richiesta tramite accesso agli atti, non ci sarebbero problemi." C'è da confidare in qualche volontario, a questo punto, tra i banchi di maggioranza e opposizione. Ciò che possiamo sapere con certezza sono le spese riconosciute negli ultimi due anni, leggendo direttamente i bilanci: 117mila euro nel 2014, 89mila euro nel 2013. Per capirci, il Comune che di cause ne gestisce dieci volte tanto, questione Icom a parte, con tre avvocati ne spende circa 60mila euro all'anno.
Diverse questioni spinose, quindi, su cui la commissione d'inchiesta, che ad oggi non è stata ancora nominata, potrebbe fare piena luce, per sgombrare il campo da dubbi ed equivoci.

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