Elezione Maria Tripodi, Orsomarso reclama il seggio

I legali del candidato: «Alla sola Forza Italia assegnati 12 mila voti da distribuire invece all'intera coalizione»
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10 aprile 2018
18:11
Fausto Orsomarso
Fausto Orsomarso

Fausto Orsomarso, presidente del "Gruppo misto-Fratelli d'Italia" in Consiglio regionale, ha presentato ricorso alla Giunta per le elezioni della Camera dei Deputati in merito alla proclamazione a deputato di Maria Tripodi, candidata nella lista di Forza Italia nel collegio Calabria 2. Ad annunciarlo i legali del presidente, Edoardo Giardino, Raffaello Misasi e Achille Morcavallo, i quali parlano di un «vulnus di norme, regole, procedure e metodi che esige di essere rimosso».


Secondo gli avvocati, «quanto accaduto è ancor più incomprensibile, grave ed ingiustificabile, per via della sostituzione di un legittimo verbale», un provvedimento che avrebbe provocato ad Orsomarso «un gravissimo nocumento alla sua dignità non solo di politico eletto democraticamente, quanto di cittadino».


Il nocciolo della questione ruota intorno all’assegnazione dei voti: «Nel corso della verifica dei verbali e nelle diverse sezioni elettorali – proseguono i legali -, alla presenza dei delegati della lista Fratelli d'Italia, emergeva che molti Presidenti di Sezione dei vari Comuni della Circoscrizione, procedevano ad assegnare il voto al candidato del collegio uninominale, attribuendoli esclusivamente alla lista Forza Italia, in evidente contrasto con il chiaro disposto della L. 165/2017 che stabilisce come nel caso di indicazione di voto per il solo candidato all'uninominale, i voti debbano essere assegnati proporzionalmente a tutte le liste della coalizione». Un errore che avrebbe comportato «l'assegnazione alla lista di Forza Italia di circa 12 mila voti in più sui due collegi della Circoscrizione che andavano invece distribuiti proporzionalmente alle liste della coalizione».


Il candidato di FdI è poi intervenuto personalmente sulla vicenda chiedendo «la massima trasparenza e il massimo rigore, altrimenti si ingenerano sospetti che rischiano di minare non solo i diritti dei cittadini, ma persino la qualità e l'affidabilità del sistema democratico».
«Ho rispetto del popolo sovrano – ha proseguito - e per tali ragioni abbiamo anche noi, come tanti altri nel resto d'Italia, prodotto ricorso per chiedere e verificare nelle sedi idonee se quel seggio spettasse a noi o ad altri. Lo faccio – ha concluso - senza nessuna polemica verso gli alleati che compongono la coalizione di centrodestra, ma solo per amore della verità, e per il rispetto dei tanti elettori che hanno dato fiducia a me, agli altri candidati di FDI e alla nostra proposta politica che resta seria, puntuale e misurata».


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