Catanzaro, variazione di bilancio: parere favorevole dal nuovo collegio

Lunedì si torna in aula per approvare il riaccertamento dell’iva. I precedenti revisori l’avevano bocciato bollandolo come un’operazione di “finanza creativa”
di Luana  Costa
24 novembre 2017
21:48

Il collegio di nuovo insediamento smentisce il precedente e così il Comune di Catanzaro dopo aver incassato un parere favorevole nuovo di zecca da parte dei revisori dei conti si prepara a tornare in aula lunedì per approvare la variazione di bilancio ritirata nella seduta dello scorso 6 novembre.

 


Tempismo perfetto

Tra il ritiro in fretta e furia da parte della maggioranza di centrodestra della variazione di bilancio a cui il collegio aveva apposto un parere negativo e la riproposizione in aula della medesima proposta di deliberazione, è intercorsa nel frattempo la nomina del nuovo collegio, giunto a scadenza con tempismo perfetto e prontamente sostituito dalla maggioranza a trazione Abramo.

 

Finanza creativa

Lunedì l’assise tornerà quindi a riunirsi approvando la variazione di bilancio bocciata dal precedente collegio ma non dal nuovo. In serata i nuovi revisori dei conti hanno infatti emesso il parere che restituisce serenità alla maggioranza e consente alle casse comunali di incassare un’entrata derivante dal riaccertamento dell’Iva per un valore complessivo di un milione e novecentomila euro che però i precedenti revisori avevano bollato come un’operazione di “finanza creativa”. Il collegio aveva infatti contestato i criteri adottati da Palazzo De Nobili per la quantificazione e la ripartizione dell’Iva tra operazioni commerciali e operazioni istituzionali.

 

Il nuovo parere

La nuova triade anche sulla scorta di una serie di pareri richiesti dal Comune all’Agenzia delle Entrate ha dato il via libera all’operazione raccomandando però all’ente di effettuare accantonamenti prudenziali. In particolare, nel parere si sostiene che “ai fini della ripartizione dell’imposta relativa gli acquisti di beni e servizi utilizzati promiscuamente tra la quota detraibile e quella indetraibile le norme non dettano regole specifiche demandando al contribuente la scelta del criterio più appropriato alle diverse e variegate situazioni che possono verificarsi, imponendo soltanto per l’eventuale controllo degli organi competenti che i criteri adottati siano oggettivi e coerenti con la natura dei beni e servizi acquistati”.

 

Luana Costa

Giornalista
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