Provincia di Cosenza, chiesto l’annullamento delle elezioni

I consiglieri comunali Pascuzzo e Principe hanno impugnato davanti al Tar di Catanzaro il decreto con il quale il presidente Di Natale ha convocato i comizi elettorali, avviando le procedure per l'elezione del nuovo presidente e del nuovo consiglio provinciale
27 dicembre 2016
15:32

I consiglieri comunali Federico Pascuzzo di Santo Stefano di Rogliano e Fernando Principe di Castiglione Cosentino, hanno impugnato davanti al Tar di Catanzaro il decreto con il quale il presidente facente funzioni della Provincia di Cosenza, Graziano Di Natale, ha convocato i comizi elettorali, avviando le procedure per l'elezione del nuovo presidente e del nuovo consiglio provinciale.

 


Le operazioni di voto dovrebbero svolgersi domenica 29 gennaio 2017. Assistiti dall'avvocato Giuseppe Pitaro, i due consiglieri comunali, nella loro qualità di elettori, hanno chiesto l'annullamento delle elezioni a seguito del risultato referendario del 4 dicembre 2016 con cui è stata bocciata la riforma costituzionale che prevedeva l'abolizione delle Province. «Il risultato referendario negativo avrebbe reso inapplicabile – scrive in una nota l'avvocato Pitaro - la legge Delrio, numero 56/2014 recante “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni di comuni e fusioni di comuni”, in quanto operante in funzione anticipatoria della riforma costituzionale. L'efficacia della legge 56/2014, infatti- prosegue la nota - sarebbe transitoria e condizionata all'approvazione della riforma costituzionale, ai sensi dell'articolo 1 comma 51, che così prescrive: “in attesa della riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione e delle relative norme di attuazione, le province sono disciplinate dalla presente legge”.

 

Il risultato referendario negativo, invece, avrebbe reso inefficace la disciplina transitoria prevista dalla Legge Delrio, essendo funzionale esclusivamente al prefigurato disegno finale di abolizione delle province e ciò' avrebbe comportato la derivante illegittimità del metodo di elezione indiretta e di secondo grado delle Province e il ritorno all'originaria disciplina elettorale che prevedeva l'elezione diretta da parte dei cittadini dell'organo provinciale. I due ricorrenti, sulla scia del risultato negativo referendario, hanno chiesto al Tar - conclude l'avvocato Pitaro - di sospendere il procedimento elettorale di rinnovo del consiglio e del presidente della provincia di Cosenza e, previo incidente di costituzionalità della legge 56/2014 dinanzi la Corte costituzionale, di annullare il decreto di indizione dei comizi elettorale impugnato».

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