Rende, polemiche sulla gestione dell'impiantistica sportiva

Critiche all'amministrazione Manna arrivano da Valerio Cavalieri, Gianfranco De Franco, Francesco Tenuta e Massimiliano De Rose: «Anomalie tecniche nell'ultimo bando»

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di Redazione
10 agosto 2018
19:34

Sono i campetti di tennis di Commenda l’obiettivo di turno dell’amministrazione Manna. Il recente bando di project financing che scade il prossimo 10 ottobre e che prevede l’assegnazione degli impianti sportivi, contiene almeno un’anomalia tecnica e, tanto per non smentirsi, una “punizione” politica all’attuale gestione. La punizione è iniziata circa 4 anni fa quando fu negato l’utilizzo di un campo di calcetto, completamente finito e ancora in ottimo stato di conservazione, realizzato all’interno degli impianti di tennis dall’Amministrazione provinciale di Cosenza ai tempi dell’allora presidente Mario Oliverio.

 


Dal punto di vista tecnico notiamo l’assenza della preliminare previsione di affidamento alle Associazioni sportive dilettantistiche (Asd). Dal punto di vista politico registriamo un evidente cambio di rotta rispetto al regolamento, approvato in commissione non molto tempo fa, che prevedeva un affidamento ad associazioni senza fini di lucro che avessero almeno 3 anni di esperienza nel settore sportivo dell’impianto da assegnare. Regolamento stravolto in Consiglio con un clamoroso dietrofront della maggioranza. Registriamo, ancora, questo strano “spoil system” di alcune persone ritenute vicine agli ambienti socialisti. Solo che stavolta l’amministrazione agisce esattamente come quel marito che vuol fare dispetto alla moglie. L’associazione Tennis Club Rende, infatti, milita in serie C, poiché essa sarebbe praticamente esclusa a priori, la società che risulterebbe vincitrice dovrebbe ripartire dalla D4. Per risalire fino alla C ci vorrebbero almeno 4 anni sempreché ogni anno si aggiudichi il primo posto.

 

Insomma è come se per il campo sportivo Lorenzon fosse stata indetta una gara che avesse escluso a priori la società del Rende Calcio col rischio che a calcare il verde del Lorenzon avrebbe potuto essere una società di Prima categoria. Una evidente assurdità.

 

L’assegnazione in proroga al Rende è stata giusta e non abbiamo battuto ciglio, ma questa volta non possiamo tacere di fronte alla stupidità di questo bando.

 

D’altra parte in altre occasioni la stessa amministrazione ha prorogato le gestioni in presenza di impegni seri da parte dei gestori. E’ successo per le piscine di Quattromiglia e per il campetto di calcio di Saporito, mentre per gli impianti dell’ex Crai si è proceduto ad affidamento diretto senza evidenza pubblica. Niente da dire.

Stavolta però tutto è cambiato e temiamo che, così come per il Parco acquatico, si rischi una gestione poco trasparente e poco professionale affidata a qualche commerciante ansioso di far soldi. A «pensar male - diceva Andreotti - si fa peccato, ma spesso ci si azzecca».

 

 

 

Valerio Cavalieri - segretario "Rende Centro Destra"

Gianfranco De Franco - segretario "Insieme per Rende"

Massimiliano De Rose - capogruppo "Rende Cambia Rende"

Francesco Tenuta - segretario Psi Rende sezione “Francesco Principe”

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