Pd: evitato il peggio, adesso ci si dovrà mettere al lavoro

Al posto di un solo commissario (Ferdinando Aiello) saranno in 15 a dover discutere per preparare la prossima campagna elettorale e provare a vincere le prossime elezioni comunali a Cosenza
di Riccardo Tripepi
18 novembre 2015
07:58

 L’operazione di mediazione guidata da Marco Minniti, con il benestare di Luca Lotti, ha evitato il corto circuito nel partito ed elaborato “il ritiro concordato” del deputato Aiello che potrà concentrarsi ai suoi impegni di commissario a Messina ed Enna. Una soluzione, forse l’unica possibile, per evitare di trasformare in rodeo la prossima assemblea regionale e far esplodere la segreteria di Magorno. Con tutte le conseguenze possibili, compresa quella di un nuovo e temuto commissariamento dell’intero partito calabrese.
Evitato il peggio, adesso ci si dovrà mettere al lavoro. E qui, inevitabilmente, ricominceranno i problemi per il partito. Per evitare il commissariamento di Aiello e quindi l’Aventino dei bersaniani di Oliverio e Guglielmelli si è reso necessario creare un organismo mastodontico e bizantinoide. Le anime democrat, così numerose e tormentate, hanno necessità di quindici poltrone per sedere tutte intorno ad un tavolo. L’organismo, guidato dallo stesso segretario Ernesto Magorno, sarà composto dai parlamentari Stefania Covello, Enza Bruno Bossio e Ferdinando Aiello, dai consiglieri regionali Carlo Guccione, Mimmo Bevacqua, Giuseppe Giudiceandrea e Giuseppe Aieta, dal segretario provinciale Lugi Guglielmelli, dal capogruppo in consiglio comunale Salvatore Perugini e da quattro segretari di circolo.
Ovviamente è già partito lo screening dei nominativi per capire da quale lato potrà pendere la bilancia. Ad appartenenze attuali bersaniani e renziani sembrano equivalersi, con lieve maggioranza dei secondi. Con Oliverio ci sarebbero Bossio, Guglielmelli, Aieta oltre ad un segretario di circolo per un totale di cinque componenti. Tra i renziani, oltre a Magorno anche Covello, Aiello, Bevacqua, Giudiceandrea, Perugini e un segretario di circolo, per un totale di sette unità. Bisogna adesso capire che tipo di posizione assumerà Carlo Guccione. L’ex assessore al Lavoro, defenestrato dalla giunta dopo l’esplodere di “Rimborsopoli”, non è più in buoni rapporti con il governatore Oliverio. Negli ultimi mesi ha lavorato molto per avvicinarsi all’area renziana e, adesso, avrà modo di rendere esplicite a tutti quali saranno le sue future scelte politiche. Se dovesse sposare le posizioni di Magorno, potrebbe con sé almeno due dei segretari di circolo a lui molto vicini, e la bilancia andrebbe a pendere pericolosamente e largamente dal lato renziano,
E qui potrebbe stare anche la “furbata” di Minniti e Magorno che con il ritiro di Aiello hanno sì teso la mano alla controparte, ma sembrano comunque aver mantenuto le leve delle decisioni in mano. Naturalmente è presto per tirare qualunque tipo di conclusione. Si dovranno aspettare le prime riunioni dell’organismo per capire davvero che aria tira e se tutti rispetteranno davvero le consegne. Oppure se la Commissione per le elezioni cosentine si potrà trasformare nel primo laboratorio in cui in Calabria andranno a perdere i contorni definiti che fin qui hanno avuto le divisioni tra bersaniani e renziani. In ogni caso ci sarà da fare in fretta, perché il tempo perso è tantissimo e perché Presta sta già spingendo sull’acceleratore, mentre Occhiuto e il centrodestra gongolano vedendo le difficoltà in cui gli avversari si stanno dimenando ormai da lunghissimo tempo.

 


Riccardo Tripepi

Giornalista
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