«Mio padre malato senza un posto dove andare», l'appello della figlia

L'83enne è ricoverato all'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro per complicanze cardiache ma a breve dovrà essere dimesso. Mariella non può assisterlo nè ha trovato posto nelle Rsa provinciali

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di Luana  Costa
13 novembre 2018
16:08
Mani
Mani

«Sono disperata, mio padre minaccia di suicidarsi e io con il mio stipendio non arrivo a fine mese». È questa la storia di Mariella, 51enne cosentina ma catanzarese d’adozione, e di suo padre, 83enne cardiopatico operato prima per un’emorragia gastrica e poi per una frattura scomposta al femore, attualmente ricoverato all’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro in via di dimissione ma senza un posto dove andare.

 


Il calvario per l’anziano padre di Mariella ha inizio a settembre quando a seguito di un’emorragia gastrica viene trasferito da Praia a Mare, comune dove risiede, all’ospedale Annunziata di Cosenza. Qui subisce il primo intervento: «I medici lo hanno preso per i capelli – racconta Mariella – ma poi per carenza di assistenza mio padre è scivolato in bagno provocandosi una frattura scomposta al femore». Un nuovo intervento seppur a rischio ma ben riuscito e quindi le dimissioni per essere ricoverato in una struttura riabilitativa cosentina convenzionata con il servizio sanitario regionale, in cui però l’83enne lamenta disattenzione: «Mio padre mi raccontava che gli infermieri lo lavavano con l’acqua fredda e non lo sottoponevano alle cure riabilitative – aggiunge Mariella – così ho deciso di portarlo a Catanzaro, dove lavoro e vivo con i miei due figli piccoli».

 

L’anziano genitore viene quindi nuovamente ricoverato nel reparto di Medicina Generale dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro per complicanze cardiache ed è qui che attualmente si trova, nuovamente in via di dimissione ma senza un posto dove andare. «Ho uno stipendio di ottocento euro al mese – spiega la donna – e vivo in una casa in affitto molto piccola con i miei due figli. Non ho la possibilità di assistere mio padre né di pagare qualcuno che lo faccia al posto mio. Ho tentato di trovare una sistemazione in una clinica privata convenzionata ma senza fortuna. Tutte le rsa della provincia non hanno disponibilità di posti e anche dal Comune di Praia a Mare mi hanno riferito di non aver attivato alcun piano per l’assistenza domiciliare». A breve l’83enne dovrà lasciare l’ospedale e la figlia ha deciso di lanciare un appello: «Sono disperata, non so cosa fare».

 

Luana Costa

Giornalista
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