L’elisoccorso di Crotone destinato a chiudere: scoppia la polemica

A stabilirlo è il decreto Scura. Mirabello: ‘Indiremo una grande mobilitazione’. Sculco: ‘Questo territorio ha bisogno di sviluppo non di altri scippi’
di Redazione
7 aprile 2016
12:19

Il servizio di elisoccorso a Crotone destinato ad essere soppresso. È quanto stabilito dal decreto numero 30.


“Indiremo una grande mobilitazione, prima che sia troppo tardi - dice Michele Mirabello, presidente della commissione consiliare Sanità. Nell’ormai famigerato decreto numero 30 del 2016 – afferma il consigliere regionale - che mira a ridurre da quattro a tre a le postazioni di elisoccorso in Calabria, paventando la chiusura di quello che serve la provincia di Crotone.



Attualmente gli elisoccorsi sono quattro, con base a Locri, Lamezia, Crotone, Cosenza. L'istituzione dei quattro elisoccorsi è avvenuta sulla base di un attento studio, quando presidente della Regione era Agazio Loiero, orientato a coprire l’intero territorio regionale. Non capiamo – continua Mirabello - sulla base di quale ragionamento si stia ora discutendo per ridurre il numero degli elisoccorsi”.


“Tagliare la postazione dell’elisoccorso a Crotone significherebbe scherzare col fuoco. Né più né meno”. E’ quanto sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco che aggiunge: “La Struttura commissariale per la sanità deve essere consapevole che una scelta del genere, qualora si concretizzasse, potrebbe ingenerare, in un territorio già fortemente provato, non solo una forte polemica politica e sociale, ma una mobilitazione generale dagli esiti imprevedibili.


Crotone e il suo territorio, da molto tempo, stanno subendo, nell’indifferenza delle istituzioni, un arretramento nella qualità dei servizi e un impoverimento progressivo che è a dir poco intollerabile. Con le condizioni deplorevoli della ‘106’ e della ferrovia, simboli di un’incuria pubblica che non ha eguali nel Paese, l’eliminazione dell’elisoccorso per Crotone e il suo territorio sarebbe, per motivi facilmente intuibili, di una gravità inaudita”.


“Questo territorio – conclude la consigliera regionale - ha bisogno di sviluppo e occupazione, del potenziamento delle infrastrutture materiali e immateriali e del sostegno attivo delle istituzioni regionali e nazionali per uscire da una crisi profonda che tocca ogni settore imprenditoriale, non certo di altre offese e altri scippi”.

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