Nuovi ospedali in Calabria, Mirabello e Guccione scettici |VIDEO-INTERVISTE

Ritardi e problemi evidenziati dalla commissione Sanità. Il rischio di far rimanere fermi al palo gli investimenti
di Riccardo Tripepi
2 febbraio 2016
22:07

Un investimento da 438 milioni di euro per la costruzione di tre nuovi ospedali a Vibo, Gioia Tauro e Sibari per un totale di 1120 posti letto per malati acuti. Un vero e proprio sogno per la sanità calabrese che da anni è sul punto di collassare.

Gli accertamenti posti in essere dalla Commissione “Sanità” presieduta da Michele Mirabello (Pd) hanno evidenziato però una mole di problemi e ritardi che rischiano di far rimanere ancora a lungo nel libro dei sogni sia l’investimento che i nuovi ospedali. A fare il punto della situazione e ad annunciare alla cittadinanza le proposte per risolvere la questione sono stati il presidente Mirabello e il consigliere regionale Carlo Guccione che hanno convocato un’apposita conferenza stampa all’aula Giuditta Levato di palazzo Campanella. Non risparmiando critiche nei confronti della gestione del governo regionale, tanto che a Mario Oliverio saranno sicuramente fischiate le orecchie.



“Sulla vicenda dei tre nuovi ospedali calabresi – ha spiegato Guccione – si è verificato un vero e proprio corto circuito tra i dipartimenti, la politica con il risultato finale che la Regione continua a latitare. A Vibo si è scelta l’area sui cui far sorgere il nuovo ospedale, ma non si sono fatti gli studi sulla sua idoneità dal punto di vista idrogeologico e adesso non si può aprire il cantiere. Servono altri tre milioni per la messa in sicurezza”.


Come se ciò non bastasse, a Gioia Tauro e nella Sibaritide è stato invece firmato il contratto di affidamento dei lavori, ma dopo un anno e mezzo si scopre che l’azienda aggiudicatrice ha ricevuto l’interdittiva antimafia. “Il risultato – spiega ancora Guccione – è che adesso le risorse possano essere disperse in contenziosi a danno degli ospedali e del diritto alla salute dei calabresi. Per gestire uno stanziamento da 438 milioni di euro – ha concluso l’ex assessore al Lavoro - era necessario che il dipartimento sanità, lavori pubblici e l’avvocatura regionale si fossero mosse all’unisono, magari con la creazione di un’equipe di lavoro. Mi chiede – punge ancora Guccione – se la politica si stia latitando per non prendersi le responsabilità che le competono”.


Il presidente della Commissione Mirabello ha poi ribadito la conclusione cui si era arrivati già al momento della conclusione dei lavori dell’organismo e cioè la richiesta di costituire una task force di lavoro che affronti le tante questioni aperte. Argomento che sicuramente verrà affrontato in occasione della seduta di Consiglio regionale ad hoc sulla sanità che tuttavia è slittata a fine mese.


“Ci sono tre questioni che vanno trattati separatamente. A Gioia Tauro e nella Sibaritide, la Tecnicis oltre all’interdittiva, è anche commissariata per la ristrutturazione del debito e potrebbe non disporre delle risorse necessarie. A Vibo la questione è relativa alla natura del sito prescelto e ai dati forniti dalla sua caratterizzazione da parte dell’Arpacal che ha segnalato la presenza di metalli pesanti. Anche il collegamento con la rete viaria è complicato e potrebbe portare un aumento di costi. Si lascia presagire un iter piuttosto lungo che rende necessario un intervento della Regione con la costituzione di una task force che possa farsi carico dei problemi e risolverli”.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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