Cinema

Il calabrese Brunori firma le musiche per il ritorno sul grande schermo di Aldo, Giovanni e Giacomo

Approda al cinema oggi “Il grande giorno” che vede protagonista il trio comico. Il cantautore cosentino: «I loro film mi ricordano i momenti di allegria con mio padre»

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di Alessia Principe
22 dicembre 2022
18:23

Approda in sala oggi il blockbuster di Natale, l’ultimo film di Aldo, Giovanni e Giacomo (per la regia di Massimo Venier) dal titolo “Il grande giorno”. Ed è anche il grande giorno di Dario Brunori che dopo “Odio l’estate” del 2020 (una rentrée in pieno stile AGG), torna con le sue musiche sul grande schermo come partner in crime (musicale) del trio che ha regalato grandi chicche al cinema comico degli anni 90. «Di nuovo nelle vesti Morriconiane che più mi si addicono per il nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, regia di Massimo Venier – aveva annunciato sui social Dario Brunori -. Atmosfere cameristiche, archi, fiati, legni e anche un paio di canzoncine che male non fanno».

Nel trailer (clicca qui per vederlo) è già possibile assaporare “Figli della borghesia” che scorre sulle immagini del film ambientato sul lago di Como. Giacomo e Giovanni sono i padri di ansia di Elio e Caterina, promessi sposi (e forse la location non è casuale). A sparigliare le carte ci penserà Aldo, amico chiassoso e caciarone, che romperà un equilibrio forse più precario del previsto.


«Aldo, Giovanni e Giacomo hanno rappresentato (non solo per me) - ha detto Brunori - un modello di comicità unica e innovativa. Sono molto legato a loro soprattutto perché mi ricordano i momenti di ilarità con mio padre, la visione dei loro sketch accompagnava grandi risate in famiglia. Massimo, il regista, mi ha contatto sull’onda del trasporto emotivo legato a “La verità”, un pezzo che lo aveva colpito particolarmente. Mi ha subito detto che sarebbe stato un film con molta musica e quando ho letto la sceneggiatura ho subito immaginato un mondo musicale ispirato al folk americano: un po' perché associavo la sceneggiatura allo spirito di “Little Miss Sunshine” e un po' perché mi piaceva che il film avesse un’attinenza sonora col disco che stavamo contemporaneamente registrando. Inoltre mi è piaciuto potermi misurare con qualcosa che non è esattamente collegato alla mia composizione, ma “al servizio di altro”, per quanto sia difficile per un carattere megalomane e narcisista come il mio» ha concluso scherzando l'artista.

Giornalista
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