Bari-Locri, sale la febbre per il big-match. La presidente: «Se vinco mi ubriaco»

VIDEO | Il team di Scorrano contenderà nel girone I della serie D il primato al club di Aurelio De Laurentiis. E i tifosi preparano il maxi-esodo

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di Ilario  Balì
25 ottobre 2018
17:20

Il countdown è partito. Dalla Magna Grecia al San Nicola di Bari. Nemmeno il più incallito degli ottimisti si sarebbe aspettano una classifica così dopo 6 gare. Invece il Locri vola e domenica contenderà nel girone I della serie D il primato al club di Aurelio De Laurentiis. In uno degli impianti delle notti magiche di Italia ’90 disegnato da Renzo Piano sono attesi circa 500 supporters amaranto al seguito del team di Scorrano che sogna la storica impresa. «Il Bari è una corazzata – ammette il tecnico – ma il calcio è strano. Affrontarlo da secondi in classifica è per noi motivo di grande soddisfazione».

Quella di domenica sarà la seconda partita più importante nella storia del Locri. Per trovare un match dalla posta in palio così alta bisogna tornare indietro di un ventennio. Era l’11 maggio 1997, il giorno del più grande psicodramma sportivo che la Locride ricordi. Servivano tre punti, ne arrivò uno e in C2 al posto dei padroni di casa allenati da Sandro Stivala ci andò il Crotone di Bruno Giordano. Teatro di quella gara un campo in terra battuta con una sola tribuna laterale da 800 posti. Quel giorno però ad assistere ad un chiacchieratissimo Locri-Crotone furono più di 5000, ammassati sulla rete di recinzione e assiepati su terrazze e balconi. Qualche anno dopo in viale Cosmano è tutto cambiato. Il restyling del nuovo impianto dotato di prato hi-tech e omologato per 4800 spettatori è stato finanziato con il decreto Fortugno. Riaprirà i cancelli il prossimo 4 novembre, giorno di Locri-Messina.



Tra gli artefici del miracolo amaranto la presidentessa Antonella Modafferi, un tipo che pensa da filosofo e agisce da manager. «Se dovessimo far risultato mi ubriacherò con De Laurentiis – scherza - Fino a qualche mese fa, ero astemia. Poi, i continui successi della squadra e relativi festeggiamenti hanno fatto sì che si stappasse praticamente ogni settimana. Non firmo per il pareggio – osserva – me la voglio giocare come sempre».

Intanto l’attesa in città si fa sempre più febbrile per una possibilità che soltanto un mese fa era considerata utopia. A Locri c'è voglia di grande calcio e di continuare a stupire. In fondo sognare non costa nulla.

Giornalista
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