Scontri Hellas Verona – Catanzaro, il Tar annulla 16 daspo

I provvedimenti emanati dalla questura presentano vistose lacune per i giudici amministrativi. Accolto il ricorso proposto dai tifosi
di Luana  Costa
15 gennaio 2018
14:42
Tifosi in un’immagine d’archivio
Tifosi in un’immagine d’archivio

Vuoto istruttorio e motivazionale. È sulla scorta di questa valutazione che il Tar ha annullato 16 daspo comminati dalla questura di Catanzaro ad altrettanti tifosi a seguito degli scontri verificatisi in occasione della partita di calcio Hellas Verona – Catanzaro, disputata il 28 gennaio 2006.

Le accuse

Rissa aggravata, danneggiamento e violenza privata aggravata in concorso, con queste accuse la questura aveva infatti emesso i 16 provvedimenti non ritenuti però esaustivi dal tribunale amministrativo poiché privi di accertamenti sulle responsabilità dei soggetti colpiti da provvedimento interdittivo. “A tutti i ricorrenti viene imputato di aver minacciato i conducenti dell’autobus su cui viaggiavano allo scopo di eludere i controlli di polizia ma tra di essi non viene operata alcuna distinzione di ruolo e responsabilità” annotano nella sentenza i giudici della prima sezione accogliendo i ricorsi proposto da Diego Zivelonghi, Luca Panato, Nicola Vesentini, Michele Campedelli, Domenico Bocchese, Federico Ederle, Andrea Icona, Michele Marai, Alberto Battistella, Loris Turrini, Riccardo Sorio, Zeno Palma, Alberto Corsi, Lorenzo Grigoli, Davide Speri e Davide Lenti.


I fatti

In occasione partita i 16 tifosi avrebbero “minacciato – secondo la ricostruzione operata dalla questura - i conducenti degli autobus affinché omettessero di fornire all’operatore della sala operativa della polizia le reali indicazioni sui luoghi ove effettivamente si trovavano, evitando così ogni forma di controllo e di sorveglianza e realizzando con premeditazione il fine ultimo dell’efferata lotta corpo a corpo con l’opposta fazione locale, creando in tal modo una concreta condizione di pericolo per l’ordine pubblico e gli stessi operatori impegnati a sedare i tumulti".

Vuoto istruttorio

Nel provvedimento sono state riportate le dichiarazioni rese dagli autisti dell’autobus su cui viaggiavano i ricorrenti, Vincenzo Ruotolo e Claudio Rillosi, i quali hanno affermato di essere stati minacciati da alcuni dei supporter dell’Hellas Verona che viaggiavano sul mezzo affinché venissero elusi i controlli di polizia. “Questi, tuttavia, - affermano i giudici - non hanno fornito alcun dato utile a individuare chi in concreto abbia recato loro la minaccia. Allo stesso modo, i due testimoni hanno narrato che, giunti nei pressi dell’impianto nel quale era programmato l’incontro di calcio, l’autobus è stato assalito da ultras locali e che “i tifosi veronesi hanno azionato le maniglie delle uscite di emergenza e si sono riversati sulla strada scontrandosi con i tifosi del Catanzaro”. Ma ancora una volta non è chiaro chi abbia partecipato agli scontri e, in particolare, se lo abbiano fatto i tifosi colpiti da daspo.

 

Luana Costa

Giornalista
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