Dirty soccer, tremano diverse formazioni di Serie D

La Procura Federale ha chiesto la cancellazione della Palmese e la penalizzazione di Castrovillari, Sambiase e Scalea. Durissima la replica del patron neroverde: «Pronto a dimostrare la nostra estraneità in tutte le sedi»
di Alessio Bompasso
19 ottobre 2016
13:39

Tra quindici giorni ci sarà la sentenza di primo grado. Nelle ultime ore sono arrivate le richieste della Procura Federale. Provvedimenti che, se confermati, porteranno ad un nuovo terremoto nel mondo del pallone dilettantistico. L’effetto Dirty Soccer non si è ancora esaurito. C’è da chiarire e chiudere il filone secondario nato dall’inchiesta madre scattata un anno e mezzo fa e che, al livello sportivo, ha già penalizzato una formazione calabrese: la Vigor Lamezia, come si ricorderà retrocessa d’ufficio in Serie D dalla Lega Pro.

 


Trema la Palmese. Ora a tremare per lo stesso motivo è un’altra squadra di casa nostra: la Palmese per la quale il Procuratore Federale ha chiesto l’esclusione dal massimo torneo dilettanti, un’ammenda di 300 mila euro e l’inibizione di cinque anni per il presidente Pino Carbone. Richieste di penalizzazione, invece, per Sambiase (4 punti), Castrovillari (3 punti) e Scalea (1 punto).

 

Top player coinvolti. Qualora la tesi della Procura venisse accolta, rischiano lunghe squalifiche i calciatori Francesco Piemontese ed Alessio Galantucci, i tecnici Riccardo Petrucci e Rosario Salerno e l’ex dirigente neroverde Antonio Mazzei.

 

Le accuse. I fatti contestati si riferiscono alla stagione 2014/2015. Due le gare finite sotto la lente d’ingrandimento: Scalea-Castrovillari e Palmese-Paolana. Match che per la Procura sarebbero stati pilotati per evitare la retrocessione del Sambiase.

 

Dura replica neroverde. I legali delle persone e delle società coinvolte hanno respinto le accuse. Durissima la replica della Palmese che attraverso il suo presidnete, Pino Carbone ha commentato: “La Palmese e il suo Presidente non hanno nulla a che vedere con queste cose - ha dichiarato il Presidente Carbone. Qualora venissero ufficializzate queste richieste o eventuali decisioni – ha continuato Carbone - sono pronto a difendermi nelle sedi opportune non solo a livello sportivo. Quello che farò qualora si rendesse necessario – ha tuonato il patron neroverde - è di interessare la magistratura ordinaria sia a livello civile che penale dove chiamerò a rispondere tutti gli attori di questa vicenda”.

Giornalista
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