SERIE C | L’Aic non arretra e conferma lo sciopero. E Gravina pensa allo 0-3 a tavolino

Il presidente di Serie C risponde a muso duro alle pretese dell’associazione dei calciatori guidata da Damiano Tommasi. La sfida è sugli “over”. Il 24 la decisione finale
di Alessio Bompasso
22 agosto 2017
16:01

Parte o non parte? Ecco il dilemma tra i club di Serie C. Giovedì prossimo la risposta definitiva. Da una parte la dura presa di posizione dell’Aic, pronta allo sciopero, dall’altra le ragioni della Lega di Firenze che attraverso il suo presidente, Gabriele Gravina commenta così: «Ditemi voi cosa dovrei fare? Violare le norme? Consentire di falsare il campionato e non permettere alle mie società una logica programmazione? Chiediamo solamente equilibrio, sostenibilità e rispetto delle regole. Sono una persona riservata e discreta, che vuole lavorare per innovare il sistema. Basti pensare alle cinque sostituzioni che verranno testate nel nostro campionato. La Premier League si è messa in contatto con noi per studiare il nostro sistema di rating. E poi non è che nelle categorie superiori stanno meglio, sia serie A che serie B sono senza governance».

 


L’Aic ha emanato un comunicato per spiegare i motivi della protesta

«Penso che Tommasi non abbia recepito che molti cambiamenti, anche in tema di fideiussioni, sono partiti proprio dal sottoscritto. La Lega Pro ha proposto la modifica delle garanzie fideiussorie, la Lega Pro ha modificato le norme che permettono di sanzionare il mancato pagamento dei contributi ad anno in corso, La Lega Pro ha introdotto i tre punti di penalizzazione per mancato pagamento degli stipendi e il codice di autoregolamentazione con controllo mensile sugli stipendi pagati. Abbiamo inoltre investito sui giocatori tramite la FederFormazione per avviare i calciatori nel post attività. Non capisco cosa voglia ancora ottenere Tommasi».

 

Il pagamento degli emolumenti di giugno slittato a settembre

«Non possiamo essere sovraordinati a una legge dello Stato, che permette di pagare a settembre. Siamo appena stati citati al Tar dal Perugia per la stagione 2012/13 proprio per questo motivo, perchè la società umbra fu penalizzata all’epoca perchè pagò a settembre, ma era in regola secondo la scadenza fissata dallo Stato. Inoltre ci sono 13 di società di Lega Pro che non hanno pagato ancora gli stipendi di giugno. Anche in questo caso, non capisco l’atteggiamento di Tommasi».

 

Le liste “over” della discordia

14 previsti dalla regolamentazione della Lega Pro, 16 la richiesta dell'Aic. «E’ da due anni che diciamo che gli over passeranno a 14. Dov’era prima Tommasi? Nessuno dice però che abbiamo anche aperto le liste, che prima erano bloccate a 24 tesserati. Ora, tenendo il limite di 14 over, una squadra può avere anche 30 tesserati in totale se ritiene, Abbiamo già verbalizzato che la lista rimarrà con il limite di 14 finchè ci sarà Gravina presidente, anche perché sono stati sottoscritti accordi commerciali, dove viene garantito da parte nostra che la lista non verrà ritoccata ulteriormente, per non abbassare il livello qualitativo della competizione».

 

Tanti 0-3 a tavolino

«Mi auguro che giovedì prevalga il buon senso. Tommasi non può fare la voce grossa con noi, non può mettere a repentaglio la credibilità della mia Lega, costruita in questi anni. E non può offendere la dignità dei miei presidenti di società. Ho dovuto già rinviare Olbia-Pisa per oggettivi problemi di natura organizzativa, non posso certo far perdere soldi ai club. Se deciderà di scioperare si andrà al massacro, con tanti 0-3 a tavolino».

 

Giornalista
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