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di Asmara Bassetti
10 maggio 2023
15:37

Braalla, la scommessa di due giovani di Altomonte per valorizzare l’artigianato locale

Il rosone della chiesa matrice come simbolo e la rete di artigiani, ristoratori e giovani nata dal basso: ecco come Luigi e Pasquale vogliono sostenere il rilancio turistico del centro cosentino

Storie

Scommettere sulle eccellenze del territorio puntando principalmente all’artigianato e alla gastronomia, per valorizzarle e promuoverle. Nasce così Braalla, il progetto creato ad Altomonte da Luigi Vitiritti e Pasquale Giori, il cui logo richiama uno degli emblemi del paese, il rosone della chiesa di Santa Maria della Consolazione.«Da sempre, pensiamo che i borghi non debbano morire ma stare al passo con i tempi, reinventandosi e mantenendo sempre vive le proprie tradizioni» sono le parole dei due giovani. Un forte legame con il proprio paese natìo dal quale è nata la voglia di far conoscere Altomonte, ma soprattutto far conoscere la qualità di alcune realtà presenti contribuendo a valorizzarle non soltanto sul territorio ma anche oltre confine, come già avviene.

Il progetto e il legame con Altomonte

Bagnato dai fiumi Esaro, Grondi e Fiumicello, situato su un promontorio a circa 455 metri sul livello del mare, il borgo in provincia di Cosenza era chiamato prima Balbia, nome risalente a epoca romana, per poi diventare Brahalla (o Bragalla). Proprio da questo i due giovani creativi hanno pensato di prendere spunto per il nome da dare al progetto da avviare, semplificandolo in Braalla. Anche da ciò e dal logo che fa riferimento al borgo, si nota un forte legame con il paese, al quale dopo Altofiume era stato cambiato il nome in Altomonte dalla regina Giovanna I, grazie alla sua posizione. Molti spunti del brand sono stati ispirati dal vario patrimonio storico-architettonico presente: la trecentesca chiesa di Santa Maria della Consolazione, le chiese di San Giacomo e San Ferdinando, l’ex convento dei domenicani, il castello medievale di origine normanna con tracce di affreschi risalenti al XIV-XV secolo, e la torre dei Pallotta, una massiccia costruzione quadrilatera risalente anche questa al ‘300. 


Enogastronomia, prodotti tipici ed artigianato: ecco cosa trovare da Braalla

Sono varie le eccellenze e i marchi che hanno deciso di affidarsi a Luigi e Pasquale facendo parte del progetto Braalla, mettendo a disposizione le proprie professionalità, che vanno dall’artigianato di vario tipo alla gastronomia, per dare vita a prodotti e opere da esportare in tutto il sud Italia. 

«Il nostro motto è “Se non sono le persone a venire da noi, siamo noi a far conoscere le bellezze, i sapori, gli odori e le mani artigiane del nostro bel territorio” -  dicono i due giovani - così da farlo apprezzare, incoraggiando le persone a venire ad ammirarlo dal vivo».  A portare sapori e profumi di prodotti tipici calabresi sulle tavole, ci pensa Bottega Barbieri di Casa Barbieri, certificata bio, alla cui base ci sono tradizione, genuinità e famiglia. Seguendo l’antica ricetta contadina, ingredienti naturali danno vita a conserve, prodotti tipici calabresi, aromi, creme aromatizzate da abbinare ai formaggi, marmellate, legumi, miele, che si possono ordinare oppure portare via direttamente dalla bottega, arredata con gusto come quelle di un tempo. La famiglia, oltre che su questo progetto ha puntato anche sull’eccellenza tramite l’Hotel Barbieri, mettendo in essere un ciclo turistico virtuoso che persegue da sempre la via della valorizzazione territoriale.

Affermata da quattro generazioni è la Terracotta di Altomonte, oggi guidata dal maestro Maurizio Russo, tra le poche attività artigianali e tradizionali presenti in Calabria. Dalla creazione della forma attraverso il tornio spinto a pedali, alle decorazioni aggiunte dopo la cottura, la lavorazione dell'argilla è completamente realizzata a mano. Oggetti di ogni tipo prendono forma dall’antico tornio, dando vita a un risultato dall’impronta inconfondibile.

A far parte del progetto è anche La Bottega del Maestro Orafo Artigiano Linardi Vincenzo, nel Castello Dei Conti di Altomonte. Un ritorno da parte del maestro orafo ad Altomonte, avvenuto dieci anni fa dopo varie collaborazioni con importanti aziende del settore nazionale e internazionale, dopo aver iniziato a Vicenza il suo percorso lavorativo come modellista orafo. Apre la sua azienda di accessori moda, e noti marchi lo scelgono per le sue linee esclusive e modelli originali. Alcuni dei suoi gioielli si ispirano proprio al paese di origine, come ad esempio il mezzo Ro’. Nel bracciale il maestro ha deciso di rappresentare il rosone centrale della chiesa di Santa Maria della Consolazione, uno dei maggiori emblemi di architettura sacra gotico-angioina presente in Calabria.

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