I Bronzi di Riace, la bellezza che venne dal mare in un giorno d’estate

È dalla viva voce del giornalista RAI che il 23 agosto del 1972 tutta l’Italia ha il suo primo impatto con una notizia destinata a cambiare la storia di una regione intera e della storia dell’arte: a Riace, nel cuore dello jonio reggino, il mare aveva restituito due monumentali statue in bronzo. Saranno, sin da subito, ribattezzati come i Bronzi di Riace: a raccontarci in questo reportage la trepidazione per quello che stava succedendo è Giuseppe Zurzolo, allora sindaco della cittadina costiera, che racconta quanto avvenne con gli occhi lucidi per l’emozione: «Convocammo un consiglio comunale straordinario – spiega – per istituire con una delibera un museo biblioteca per potere ospitare le statue, ma non ci permisero di farlo. Addirittura il prefetto arrivò a minacciare il nostro arresto, perché ci opponevamo al loro trasferimento».

A cinquant’anni da quei giorni, il Museo Archeologico di Reggio Calabria è meta incessante di visitatori da tutto il mondo: c’è chi è arrivato da Ottawa, in Canada, o chi ha percorso centinaia di chilometri per poter vedere per la prima volta i Bronzi di Riace. La reazione è, in tutti i casi, di enorme meraviglia: «È sorprendente come queste statue si siano conservate in ottimo stato per così tanto tempo», spiega una delle visitatrici, mentre in fila si alternano bimbi e adulti: «Sono delle statue fantastiche e tutti hanno la tentazione di toccarle – spiega Cinzia Ferro, responsabile della vigilanza – ma siamo sempre pronti ad intervenire ed a fermarli».

Ecco il reportage di Vincenzo Caricari per LaCalabriaVisione.