Argomento: UICI - Pagina 7

A darne notizia il Sappe. A scongiurare il peggio il pronto intervento della polizia penitenziaria

Un grave lutto per l’Arma dei carabinieri. Questa mattina, con un colpo esploso dalla pistola d’ordinanza, s’è tolto la vita il comandante della Stazione carabinieri di Pizzo, Paolo Fiorello

Il maresciallo Paolo Fiorello si è sparato con un colpo di pistola nel suo ufficio. La Procura di Vibo ha aperto un’inchiesta

Vanno avanti le indagini a Montalto mentre emergono ulteriori dettagli

L'assistente di polizia penitenziaria aveva sofferto di stati d'ansia. Per questa patologia era stato recentemente in congedo

Petrasso, agente di polizia penitenziaria, era stato in congedo per stati d’ansia. Proprio ieri era tornato in servizio ed aveva ritirato la pistola d’ordinanza

Un assistente di polizia penitenziaria ha ucciso la moglie e poi si è tolto la vita. In casa, illesa, la figlia 18enne della coppia

Si ipotizza il movente passionale. L'uomo, Giovanni Petrasso, 53 anni, guardia penitenziaria, ha sparato con la pistola d'ordinanza

In casa anche la figlia 18enne rimasta illesa. Sul posto carabinieri e il 118 che ha cercato invano di rianimare l’uomo

E' stato l'intervento del personale di servizio a evitare il peggio. Il ragazzo è stato sottoposto alle cure necessarie nell' area sanitaria della struttura

L’esame autoptico mira ad accertare le condizioni psico-fisiche della giovane al momento della tragedia. Solo al termine sarà dato il via libera alla celebrazione delle esequie

Il prefetto Michele di Bari sulla tragica scomparsa della 25enne, deceduta domenica scorsa: «E’ l’ora dell’unità e della concordia per sconfiggere un comune nemico che ha un nome che noi conosciamo: ‘Ndrangheta»

Ci sarebbe stata una causa scatenante diversa, un fatto accaduto pochi giorni prima del tragico volo dal secondo piano. Questa la versione dei familiari. Un dubbio che, ora, solo l'autopsia potrà sciogliere definitivamente

La 25enne, figlia e nipote di esponenti di 'ndrangheta si è tolta la vita lanciandosi dal quinto piano della sua abitazione. Un gesto che ha scosso le coscienze del mondo civile, giudiziario e politico

La 25enne avrebbe deciso di farla finita perché non sopportava più il suo cognome, quello del padre Giovanni e degli zii Luciano e Nino, esponenti apicali di una storica famiglia di ’ndrangheta. Di questa vicenda ha parlato anche il procuratore di Reggio