L’anno giudiziario in Calabria

A Catanzaro e Reggio Calabria le cerimonie per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Evidenziato il peso della 'ndrangheta e il lavoro delle forze dell'ordine in un contesto in cui si fanno i conti con gravi carenze di personale

 

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26 gennaio 2019
13:19

Una ‘ndrangheta che condiziona la vita dei cittadini, uffici inadeguati e un palazzo di giustizia ancora non completato, ma nonostante ciò l’anno giudiziario nel distretto di Reggio Calabria sia apre con risultati soddisfacenti sia per il contrasto all’illegalità che per la  gestione dei processi. È stato il presidente della corte d’appello Luciano Gerardis a sottolinearlo nella sua corposa relazione. Secondo quanto reso noto i reati, per gli anni 2016 e 2017, diminuiscono del 10% ed il trend sembra consolidarsi anche nei primi mesi del 2018. Diminuiscono quelli contro la persona  e contro il patrimonio ad eccezione delle estorsioni. Aumentano invece, le violenze sessuali, ma ciò dipenderebbe da una maggiore propensione alla denuncia da parte delle vittime. Durante il suo intervento Gerardis ha sottolineato inoltre,  il calo degli sbarchi di migranti e in tutti questi casi i reggini «sono stati un esempio mirabile di solidarietà». Tasto dolente, però la grave scopertura degli organici della magistratura da Palmi a Locri, soprattutto quella giudicante. Un allarme rilanciato anche dalla relazione redatta dal procuratore capo di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri il quale ha anche evidenziato la carenza di uomini delle forze dell’ordine in riva allo  Stretto. 


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