Campagna, mare, montagna: fotografia e poesia del Castello di San Fili a Stignano

Immobile testimone di un'epoca feudale settecentesca, vive il luogo insieme alla vicina chiesetta di Santa Maria dei cristiani e al casale con il frantoio e il palmento

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di Giuseppe Gervasi
1 febbraio 2023
10:14

Immerso tra i libri del mio piccolo rifugio, decido di aprirne uno a caso per iniziare a leggere.

Sfoglio il libro e all’improvviso una foto scivola sul tavolo: la guardo e sveglio il mio pensiero.


Erano sicuramente gli anni novanta e ci trovavamo sulla scalinata del castello di San Fili a Stignano in provincia di Reggio Calabria a pochi chilometri da Riace, dove vivo.

Eravamo giovani, spensierati e sorridenti in una pasquetta trascorsa in quel posto immerso tra le campagne e rivolto ad est verso il mare dei greci.

È una giornata fredda ma il cielo azzurro mi spinge a fare una passeggiata e decido di recarmi a San Fili, portando con me la foto dei ricordi.

Strada statale 106 tra Riace e Caulonia Marina direzione Reggio Calabria.

Alla mia sinistra il mare e dopo una curva svolto a destra e imbocco una strada sterrata.

Seguo le indicazioni ben visibili e dopo pochi minuti raggiungo il Castello di San Fili incorniciato tra il verde della campagna e l’azzurro del cielo e del mare.

Immobile testimone di un’epoca feudale settecentesca, vive il luogo insieme alla vicina chiesetta di Santa Maria dei cristiani e al casale con il frantoio e il palmento.

Guardo la foto e mi avvicino alla scalinata dove molti anni prima venne cristallizzato il ricordo.

Una lacrima scivola sul mio viso e il leggero vento decide di portarla lontano.

Subito dopo mi perdo nell’ammirare la struttura a due piani e la peculiare forma triangolare del castello.

È una tipica architettura militare o di palazzo fortezza e si sviluppa su due piani: il piano terra e il piano nobile, di dimensioni ridotte visto l’utilizzo sporadico del castello da parte dei proprietari.

Fu edificato agli inizi del XVIII secolo dalla famiglia Lamberti.
Venne realizzato tra il 1711 e il 1720 per volontà del capitano Giuseppe Lamberti: patrizio della città di Stilo e progettato da Vincenzo Lamberti. 

Si trova in un territorio anticamente denominato Feudo di San Fili, che aveva fatto parte dei corpi feudali dell'Università di Stilo sino alla metà del XVII secolo, quando era stato acquistato dal napoletano Antonio Pulce e poi rivenduto ad Antonio Lamberti nel 1696.

Giuseppe Lamberti, nipote di Antonio, dopo l'edificazione del casino, acquistò nel 1721 la vicina torre di guardia di San Fili.

Nel 1894 il casino e il suo podere furono venduti dalla famiglia Lamberti a Ponziano Alvaro, che diventerà il nuovo proprietario.

Inizio a salire la lunga scalinata esterna e mi ritrovo all’ingresso: dignitosamente eretto.

Entro velocemente e rivolgo lo sguardo fuori da una finestra per ammirare la Torre di San Fili eretta verso la metà del XVI secolo: tipica torre di avvistamento contro le incursioni e i pericoli provenienti dal mare.

Una strana energia mi spinge verso una stretta scala in pietra: buia e contorta.

Dietro di me una piccola luce, innanzi a me un raggio di sole da un’uscita che intravedo e mi fa respirare.

La raggiungo, mi abbasso per non sbattere con la testa e all’improvviso un terrazzo: il paradiso in terra.

La campagna, il mare, il cielo, la collina, la montagna, l’orizzonte, il sole… la vita.

Per un attimo l’infinita bellezza mi fa barcollare.

Mi siedo e con la foto in mano guardo il cielo in attesa di nuove visioni al tramonto.

 

 

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