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lunedì 14 settembre 2020 | 12:57
Politica

Elezioni a Reggio Calabria, Minicuci: «Basta dibattiti da salotto. Preferisco la gente» - Notizie

Il candidato del centrodestra comunica la volontà di non partecipare ai vari incontri organizzati in presenza degli altri numerosi sfidanti: «Meglio visitare quartieri e periferie»

di Redazione

Reggio Calabria, Antonino Minicuci

Niente più incontri con gli avversari. Lo ha deciso il candidato del centrodestra alla carica di sindaco di Reggio Calabria, Antonino Minicuci motivando così: «Ho deciso, dopo un’attenta valutazione, di non partecipare ai vari incontri organizzati in presenza dei numerosi candidati a sindaco di Reggio Calabria. È una decisione presa per rispetto di tutti i reggini. Ad ognuno di loro voglio dare il massimo ascolto e tutta l’attenzione possibile, sino al giorno che li vedrà protagonisti alle urne».

 

«Preparare e partecipare a questo tipo di incontri - spiega - richiede molto tempo, preferisco spenderlo incontrando i cittadini, visitando quartieri e periferie, a toccare con mano le numerose difficoltà che Reggio Calabria vive. Non è attraverso questi dibattiti, che rispetto cosi come rispetto tutti i candidati a sindaco e la loro decisione di parteciparvi, che si risolvono i problemi di questa città. Ai numerosi candidati propongo, in alternativa, qualcosa di più utile: incontrarci nei quartieri e nelle periferie, a discutere delle emergenze che quei luoghi devono affrontare». 

Il candidato in corsa alle amministrative ribadisce la necessità di ascoltare la cittadinanza e far conoscere il programma: «Per i confronti con i numerosi candidati - continua -  ci sarà tempo. All’attuale sindaco e prossimo consigliere di minoranza chiederò in Consiglio Comunale, con garbo, come ha fatto in sei anni a ridurre Reggio Calabria in questo stato, con un debito di 400 milioni di euro, i servizi essenziali inesistenti e un indice di gradimento personale che lo classifica al terz’ultimo posto in Italia. E a chiedere, nonostante tutto, un ‘secondo tempo’. Ai dibattiti da salotto - conclude - preferisco i reggini, guardarli in faccia, e fare capire loro come cambieremo il volto della città. Oggi triste e desolato».