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mercoledì 19 maggio 2021 | 08:15
Politica

Sanità, Lega Calabria: «Sulle infiltrazioni mafiose Longo informi Gratteri» - Notizie

Il commissario regionale del partito Saccomanno invita il responsabile della sanità calabrese a recarsi in procura per denunciare quanto emerso nel corso della sua audizione in commissione antimafia

di Redazione

Guido Longo

«L’audizione del commissario Longo dinnanzi alla commissione antimafia ha confermato di quanto sia “infiltrata” la sanità in Calabria: lobby di potere che, unitamente alla criminalità organizzata e ad una parte della burocrazia corrotta, gestiscono la cosa pubblica esclusivamente per propri interessi. Una torta che viene divisa tra tanti e che, comunque, rappresenta quasi l’80% del bilancio regionale». Lo rileva, in un comunicato, il commissario regionale della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno, che invita il responsabile della sanità calabrese a recarsi in procura per denunciare quanto emerso nel corso dell'audizione.  

«Un sistema collaudato - rileva Saccomanno - per consentire guadagni facili ed illeciti, senza, però, fornire quei servizi essenziali che i calabresi meritano. Undici anni di commissariamento che non hanno portato a nulla e che confermano di quanto sia difficile ed inefficace il sistema sanità in Calabria. Quello che, però, appare inspiegabile, pur dinnanzi alla consapevolezza di tutti sul condizionamento ‘ndranghetistico e lobbistico della sanità -  sostiene -  è la mancata assunzione di provvedimenti efficaci e penetranti. Tante parole e nessun fatto vero e concreto. La Lega si augura che il commissario Longo abbia fatto il proprio dovere fino in fondo e che, dopo l’audizione, abbia riferito ogni cosa alla competente Procura come era ed è suo dovere. Il suo passato e la sua storia non possono che portarlo di corsa dinnanzi alla Autorità Giudiziaria per segnalare e denunciare quanto riferito pubblicamente. Noi siamo sicuri che ciò sia già avvenuto».

«Ma, se, per ipotesi - aggiunge Saccomanno - Longo si fosse limitato solo alla audizione, lo invitiamo fermamente a presentarsi dinnanzi al procuratore Gratteri per ripristinare quella legalità calpestata e che 11 anni di commissariamento non sono serviti a nulla. La Calabria ed i calabresi - conclude - meritano rispetto e nessuno può sottrarsi al proprio dovere di impedire ancora il saccheggio della sanità, in danno di tante persone che spesso muoiono per la evidente criticità del sistema e per un’azione criminale che ha condizionato pesantemente anche tale settore».